Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

iOS 7, nome in codice "gattopardo"

Ieri sera è stato presentato iOS 7. Tantissime le reazioni, tantissimi i botta e risposta su Internet riguardo il nuovo design e, soprattutto (quasi), le nuove feature. Eh già, perché Apple se con il nuovo design ha fatto finta di tornare a fare qualcosa di nuovo - copiando e remixando fattori già noti, ma facendolo sicuramente in maniera caratterizzante, e facendoci anche una pessima figura con gli utenti - in quanto a feature non s'è certo sprecata a reinventare la ruota.

iOS 7

Il che non mi spiacerà, finché queste cose non verranno spacciate per innovazioni incredibili, esattamente come è stato tentato di fare sul palco ieri sera con una battuta tristissima: "Can't innovate anymore my ass" ha detto Phil Schiller, e per fortuna si riferiva al Mac Pro più che ad iOS. Mi è piaciuto, riassumendo, iOS 7 spiegato al mio cane, che ha fatto una summa di tutto quello che pensavo anch'io (lasciando fuori WebOS), e scrivendolo in tono molto ironico.

I pulsantini toggle per attivare al volo Wifi, Bluetooth, volume e musica, Google e altri cellulari li hanno da 5 anni. Non è esattamente quella che si può sbandierare come una nuova feature. Il multitasking che sfoglia le app aperte con l’anteprima ce l’hanno già tutti da una vita. Le mail che le scorri per cancellarle o archiviarle le ha già fatte Mailbox, lo scambio di files tra due dispositivi si poteva fare dieci anni fa con i primi cellulari ad infrarossi e l’avete impedito soltanto voi ridicolmente. In sostanza: quasi nulla delle novità software di oggi sono innovazioni, quanto più “portarsi in pari in ritardo”.

Insomma, un buon lavoro interno nelle app, doveroso più che altro visto che introduce caratteristiche da anni chieste a gran voce da migliaia di utenti, ma con un impianto visivo un po’ acerbo e non adatto ad un pubblico trasversale. Troppo colorato per un uso serio, troppo simile e monotono con la dominanza di bianco per essere funzionale. Per me è un parziale no, con la curiosità di provarlo sul campo e capire se le (poche) nuove funzionalità varranno la candela di un futuro update. Jonathan Ive, forse è meglio torni a forgiare metalli preziosi in attesa di ricevere qualche feedback dagli utenti della prima ora.

Sicuramente impararemo a gettarci alle spalle anche questa piccola scivolata. Apple ridiverrà la grande azienda rivoluzionaria che nelle menti (e, purtroppo, solo in quelle) di tutti è sempre stata, e le vere innovazioni secondo il volgo proverranno sempre da iOS, OS X, e compagnia cantante. Poco importa se il tagging dei file è stato implementato anni fa in KDE e Nepomuk, poco importa se i controlli veloci e i widget li aveva già Android. iOS 7 cambia tutto per non cambiare nulla, esattamente come nel celebre scritto di Tomasi di Lampedusa.

Ma c'è qualcosa da dire a riguardo: noi non dimentichiamo. E se l'utente di OS X è pronto a sbandierare le nuove caratteristiche del suo sistema operativo, deve essere anche sempre pronto a ricordare che nel 90% dei casi c'è chi ne ha fruito prima di lui, e senza pagare un computer migliaia di dollari/euro/yen.

Photo courtesy of Nehuén Mingote Kisler

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