Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Android: svegliamoci sempre e in fretta

Io ho un immenso problema con la sveglia la mattina: sono talmente abituato al gesto di mandarla in standby per qualche minuto (comunemente detto snooze), che a volte lo faccio anche mentre sono in dormiveglia. Spesso accade anche che io la spenga per errore, per colpa di quei maledettissimi tastini software che sono sin troppo facili da scambiare nella cecità mattutina dovuta al sonno e al leggero astigmatismo di cui soffro: il risultato è mia madre che irrompe circa tre quarti d'ora dopo nella mia stanza, urlando come un'amazzone e tirandomi giù dal letto con tanto amore quanta la brutalità del gesto.

C'è una soluzione a tutto questo.

Ho scovato Xtreme Alarm Clock, una piccola applicazioncina che non solo fa da sveglia, ma ha un tasto di snooze abbastanza grosso da non essere confuso con il resto della GUI di Android. E non solo: prima di disabilitare il fastidioso allarme, il software ci sveglierà un pochetto, consentendoci di stare zitto solo dopo che avremo risolto un problemino matematico. Credo che la difficoltà dei conti sia addirittura impostabile.

Definitivo. Da domani il risveglio non sarà più lo stesso.

OpenSUSE 12.1, sei una diavola tentatrice

Sono due giorni che ho letto questa interessantissima recensione su Muktuware di OpenSUSE 12.1 e già da un po' di tempo stavo cercando di chiarirmi le idee su quale potrebbe essere una distribuzione che soddisferebbe la mia esigenza di una workstation fissa, basata su KDE come ambiente desktop, con una miriade di software da installare e gestire in maniera intuitiva, e che non sia una distro "a la Arch" ossia da gestirmela io.

openSUSE KDE is a perfect desktop for those are not comfortable with the changes Gnome 3 or Unity is bringing. Not that I have any issues with Gnome 3 or Unity – I recommend both. But, if you are not comfortable, and as free software is all about options, I heavily recommend openSUSE KDE. You get the stability of openSUSE, the ease of use, elegance, customization of KDE and a familiar interface.

Intendiamoci, non voglio abbandonare la mia adorata Arch Linux, tutt'altro: chi mi legge lo sa, sono incline a lasciarmi sedurre dalle alternative in fretta. Ed è probabilmente il mio più grosso scoglio con l'open source: il mio problema non è che vorrei una sola distribuzione, ma che le vorrei tutte per me. Personalmente inoltre, ho avuto un'ottima esperienza sia con YAST, che con Zypper, che con il Build Service per quel poco che lo usai. Insomma, roba di qualità ecco.

OpenSUSE KDE, I think is a perfect desktop for 'home' and 'advanced' users. Go ahead, try it.

Aiutatemi. L'unico motivo che mi ferma è che è un casino farne una live USB, altrimenti sarei già entrato nel tunnel.

Piccoli traguardi

Sono felice.

Sono felice perchè finalmente, dopo eoni di scrittura nelle più disparate vesti e domini, sono arrivato al traguardo che mi prefiggevo da un sacco di tempo e per il quale mi sono battuto anima e corpo, mettendo a frutto tutte le mie conoscenze e soprattutto applicandomi a riempire questo angolo di rete di "scemenze d'autore" (hahah).

Datemi dell'idiota se volete.

Finalmente cercando "Blaster" su Google il mio blog esce in prima pagina.

Ancora sull'autonomia degli smartphone

A volte sento delle sparate dal volgo, tipo che ommioddio quanto dura poco la batteria del mio smartphone, tempo meno di un giorno e sono già a piedi. A parte che mi sono già espresso sulla questione, comunque voglio ricordare a costoro un fattore fondamentale che spesso non viene preso in considerazione.

Questi affaretti da millemila euro dentro montano una CPU potente come quella di un computer di qualche anno fa, che con un processore del genere durava poco più che qualche ora. Certo, puoi venirmi a dire che è un RISC e non un CISC e quindi le operazioni vanno a risparmio, in ogni caso però il clock della CPU ha sempre il suo peso rispetto alla capacità del serbatoio energetico. Quindi insomma, sicuri che la batteria in relazione a tutto ciò duri poco? Io dico che dura pure troppo :D

Poi dato l'insieme di azioni che posso compiere con un dispositivo del genere, direi che chi vuole solo  telefonare è logico che preferisca un Nokia da 20 euro. Anzi, direi che in base al commisurare l'acquisto alle proprie esigenze, è doveroso per un consumatore prendere il telefono "standard" piuttosto che uno smartphone del quale non utilizzerebbe alcuna funzione smart, ma solo la parte phone.

Ora vado che ho scritto il post dall'androide e mi si sta scaricando la batteria.

Linux - reinventare la ruota è scomodo.

Ormai è passato quasi un anno dal rilascio di GNOME 3.0, il desktop che ha rivoluzionato, e non so dire se in meglio o in peggio, la fruizione dei contenuti e dei software da parte di molti utenti, avvicinando il computer a quello che può essere una sorta di elettrodomestico, e soprattutto ha sconvolto la mente di chi era abituato a immaginare la propria Linux box come una sorta di giocattolone iperconfigurabile anche attraverso interfacce grafiche.

Un anno, dio mio, un anno. Ne ho fatta di strada da allora: il passaggio a KDE, l'installazione di XFCE sul netbook, il ritorno a GNOME sulla workstation casalinga, lo scorno e il ritorno, ancora una volta, a KDE per motivi essenzialmente funzionali. Sono una persona che ha sempre visto nella configurabilità un valore aggiunto, unita a una buona configurazione di base che consentisse alle persone di non dover impazzire a cercare roba per costruirsi un ambiente confortevole; se da un lato sono stato forgiato dalla Sparta dei settaggi di KDE, ho apprezzato, col tempo, soprattutto con la sua mancanza, come Compiz potesse essere la quintessenza di queste due cose. Distribuito di default con le maggiori distribuzioni, il compositing window manager più amato di sempre aveva trovato una sua strada e per quanto non venisse più sviluppato, rappresentava, nel 2010 e nella prima metà del 2011, ciò che di meglio si poteva trovare per una soluzione di window management basata su OpenGL (e quindi all'avanguardia tecnicamente), che offrisse eyecandy, che desse funzionalità, e che fosse anche pienamente configurabile in ogni suo aspetto.

Adesso, sul netbook che ho ripreso in mano, installando XFCE ho configurato degli aspetti di Compiz che KWin non mi consente di impostare. Figuriamoci Mutter/GNOME Shell. Compiz rappresenta ancora un grande software, anche se la versione castrata che viene distribuita adesso nelle ultime versioni di Ubuntu lo sminuisce molto: sono giunto alla conclusione che tutto questo reinventare la ruota, scrivere da zero anzichè reingegnerizzare software già presenti e soprattutto funzionanti, abbia gettato il mondo Linux nel caos, un caos da cui, senza un gestore di finestre prestante, configurabile, e user-friendly, difficilmente uscirà rinnovato e cresciuto, anzi.

Ci attende un baratro senza fondo, sempre che non siamo capaci di risalire.

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