31 Dec 2011
Della serie "usa l'Internet come un vero pro": da questo post recente di TechCrunch (chiariamo: continuo a pensare che il nuovo tema sia di una bruttezza mai vista) ho scoperto in primis Dropbox Automator, in secundis IFTTT, due tool potentissimi che credo userò parecchio d'ora in avanti.
Dropbox Automator
Figata, semplicemente figata: andando sul sito ufficiale si fa il login tramite OAuth e account Dropbox, e come si entra ci sono le nostre directory personali e condivise. Ogni volta che viene inserito o aggiornato un file, abbiamo la possibilità di farci mille cose. Avvisarci, avvisare un altro, metterlo su Twitter; personalmente ho trovato utilissima la crittografia automatica sui nuovi file, in modo da supplire alle note carenze in ambito privacy di Dropbox.
Insomma, fichissimo e nerdissimo.
IFTTT
IFTTT è una robina carina, che somiglia a Dropbox Automator in grande: acronimo di If This Then That, l'applicazione permette di fare qualcosa ogni volta che noi facciamo qualcosa. È un casino immondo spiegarlo, perciò faccio un esempio: quando io scrivo qualcosa su Twitter, Linus Torvalds mi manda un bacio via mail. Ok, non era esattamente l'esempio giusto, magari poi Stallman si offende, ma il concetto è quello di causa-effetto come nella programmazione.
Si possono monitorare per delle azioni tutti i cosiddetti "Channel", che sarebbero poi i media che usiamo abitualmente, da Twitter a Facebook a Instagram. La sceta dell'azione da intraprendere avviene in un modo simile.
Un esempio efficace è:
Quando viene aggiunto un elemento ad un feed che seguo, mandamelo in automatico su Read It Later
Comodo no? Andate a spulciarvelo, vi assicuro che non ve ne pentirete ;)
P.S.: Il prossimo che mi dice che la programmazione a oggetti non serve a niente verrà seppellito sotto una valanga di mail inviate con questi due cosettini. :D
31 Dec 2011
Ogni tanto mi ricordo di essere anche un appassionato di programmazione web e design, piuttosto che solo uno sfegatato di Linux e cose ubernerd. Nel mio ammasso di nerditudo ho scovato questa cosa caruccia: CSS3 progressbars.
Mica male, sono veramente belle e se dovete scrivere una webapp come Dio comanda, tornano parecchio utili. Un regalino per il 2012 che inizia? :D
28 Dec 2011
I have failed.
I have failed the compiz community.
I have failed the Ubuntu community.
I have failed the previous maintainers.</p>
L'estratto che leggete poco sopra fa parte dell'ultimo post di Sam Spilsbury, l'attuale maintainer di Compiz, il quale si scusa di tutta una serie di cose imputando il tutto alla sua presunta incompetenza. Immediate le repliche dalla rete: sei stato duro con te stesso, non hai fatto poi 'sto brutto lavoro, bla bla bla. È evidente che Sam sia una persona sotto stress per una serie di motivi che non sto qui ad elencare, e soprattutto è normale che lui sia triste nel vedere Compiz preso da Canonical e riplasmato in maniera un po' prostituzionale (ma esiste come parola? Boh, vabeh) - d'altra parte come ho già detto in passato le prestazioni di Compiz con la mia configurazione hardware da spettacolari sono diventate ridicolmente imbarazzanti, questo nel giro di una versione: di chi è la colpa se non sua?
Non è che uno lo va a strangolare. Un altro punto su cui vorrei che le persone riflettessero è persino che è molto raro, soprattutto oggi, quando tutti si incensano del titolo di developer senza aver mai a buon bisogno scritto una riga di codice, trovare uno sviluppatore, per giunta un maintainer di un progetto così mastodontico, che si scusi con i suoi utenti.
Scuse accettate? Scuse accettate. Ora però sotto eh.
16 Dec 2011
È passato parecchio tempo da quando avanzai l'idea sparuta che, forse, il LUG di Tor Vergata poteva effettivamente rinascere come una nuova organizzazione completamente rinnovata dalle fondamenta in su. Oggi questo sogno è diventato realtà: dopo qualche mese di attività più in incognito, finalmente abbiamo sfornato un primo evento d'apertura coinvolgendo anche menti esterne e lavorando in ottica di diffusione su Linux e Ubuntu in particolare.
Il post-non-post di riepilogo sul nostro blog ufficiale mette bene in risalto i punti fermi, e c'è anche una foto emblematica :D
Io per conto mio ho illustrato assieme al buon Andrea Mercanti, mio compagno di corso, i maggiori ambienti desktop su piattaforma Linux: una escalation partita con Unity, continuata con i rivali GNOME e KDE, e terminata con i "brutti ma buoni" XFCE ed LXDE. Avvalendoci di macchine virtuali inframmezzate con slide di dubbia natura (fatte da me... ._.') abbiamo quindi spiegato cosa diavolo sia un ambiente desktop e cosa si occupa di fare e non fare per noi.
Includo qui le slide che ho messo su SlideShare dove il pubblico è già in delirio - 291 views in 2 ore e vi garantisco che non ho refreshato per 291 volte, senza aggiungere altro.
Dico solo che... si, sono incredibilmente soddisfatto. Eravamo tantissimi, e spero molto egoisticamente che lo sciopero dei mezzi abbia pregiudicato in maniera critica l'affluenza, la quale sono sicuro che al prossimo evento sarà nettamente superiore. :)
12 Dec 2011
Non la mia, di valutazione, come ci si potrebbe aspettare, anche se ho dato tempo fa, e i pregi di questo window manager, ambiente desktop, o per la precisione non si sa bene cosa sono infiniti, ma la valutazione di una persona che al di la di tutte le robette grafiche di dubbia (essenziale per me hahah) importanza, cerca funzionalità, potenza, flessibilità.
Come minimalista delle GUI, le mie preoccupazioni non sono brillantini, sbrilluccichii, campane e fischi vari. Voglio la funzionalità piuttosto che l'estetica. Se l'interfaccia fa quello che io desidero con un uso di memoria, CPU e GPU il più ristretto possibile, il che significa anche meno consumo energetico, allora non me ne può fregare di meno di trasparenza, finestre tremolanti e del fuoco che brucia le finestre quando le chiudo. Se tale interfaccia è pure bella, allora tanto di guadagnato.
Effettivamente i bachi che però mette in risalto l'articolo in questione sono da non sottovalutare. In fondo Linux è il sistema dei nerd, e alcune cose vanno fatte nella maniera giusta... come il fatto di permettere a me, stupido utente, di mandare tutto in bomba sbagliando una modifica ad un file di testo. Sinceramente non mi ero mai accorto che i file di configurazione di E17 fossero binari, certo non rappresenta per me una cosa inaccettabile, ma sicuramente è qualcosa che mi ha fatto arricciare il labbro e dire "mh, bleh".
Il fatto che le finestre siano gestite apparentemente in maniera stramba può far pensare. Come dice Gene, Shutter non riesce a trovarle come flottanti sullo spazio desktop, e questo mi fa alzare un sopracciglio: non è che 'ste benedette finestre vengono gestite in maniera totalmente non-standard? No perchè se è così, ahia.
L'ultimo baco, nel punto in cui si parla di perdita di settaggi, non l'ho mai riscontrato. Yeeeee.
Nota divertente a parte, non credevo che qualcuno usasse davvero Mageia. :D