29 Mar 2012
Stavo giocando a Minecraft (beh? Uno non può mica sempre lavorare) quando mi è tornata in mente la pessima esperienza che ho avuto in questi giorni con Android SDK, e più precisamente con Eclipse; voglio condividere con voi il momento di colorite bestemmie da "peggiori bar di Caracas" (o di Abbiategrasso), quando ho scoperto che ad un problema grande la soluzione era semplice. Anzi. In realtà non era proprio un problema, ma non vi spoilero :D
Succede che in questi giorni mi sto dilettando con Android e lo sviluppo per il sistema di casa Google. Ho scaricato Eclipse, il plugin dedicato, l'SDK. Al suo primo avvio, mi scarica tutte le API di questo mondo e le relative piattaforme con emulatori annessi per test e APK building; succesivamente, vado a scrivere un po' di robaccia tanto per testare. Noto che funziona tutto al primo colpo (e quando io programmo nulla funziona mai al primo colpo, quindi questo è un grandissimo evento), tuttavia una volta cominciato il viaggio nelle profondità degli abissi androidiani, mi ha colpito il fatto che anche senza aver modificato una beata mazza il mio software non compilasse più. Figo. E come mai?
'default' is not a best match for any device/locale combination.
Displaying it with 'Locale Language ___Region __, sw320dp, w320dp, h533dp, Normal Screen, Long screen aspect ratio, Portrait Orientation, Normal, Day time, High Density, Finger-based touchscreen, Soft keyboard, No keyboard, Exposed navigation, Trackball navigation, Screen resolution 800x480, API Level 10' which is compatible, but will actually be displayed with another more specific version of the layout.
Error in an XML file: aborting build.
Continuo a non capirci una mazza finché, sconsolato, non chiudo l'SDK e mi metto a fare altro. (Nello specifico, seguire la lezione. Si, stavo programmando mentre il prof spiegava - e per inciso dopo è anche venuto a dirmi "oh ma stai programmando Android! Fighissimo!")
Il giorno dopo, un po' insonnolito, riapro Eclipse e lancio il build dell'APK, con conseguente esecuzione in emulazione. Tutto liscio. Allora comincio a cercare su Google, smaliziato, e trovo effettivamente dei risultati; nessuno che si applichi al mi caso però: dopo un po' il problema di ripresenta identico e non serve a niente fare Clean, o chiudere e riaprire. Poi mi coglie l'ispirazione.
E decido di riaprire Eclipse, e lanciare la sequenza di build dal file principale che contiene la Main Activity: boom, tutto funziona alla grande. Cambio file, di nuovo stesso errore.
Conclusione? Beh, lesson learned: non fate gli idioti come me. Lanciate l'applicazione dal file principale.
26 Mar 2012
Molto spesso uno sente in giro dei discorsi sull'hardware veramente senza senso. Persone che comprano gli scarti della NASA solo per leggere la posta e andare su Facebook a trollare il primo arrivato.
Beh, quantomeno il mio i5 è utilizzato bene :D

In figura potete vedere:
- Una OpenSUSE desktop in modalità scalata altrimenti sarebbe fullscreen;
- Una Xubuntu desktop per alcune cosette che ho installato al volo;
- Un server LAMP Debian stable;
- Un server Gentoo per degli smanettamenti in cluster.
E ovviamente la mia sempre fidatissima Arch Linux come sistema host. Poi uno dice... :P
18 Mar 2012
Piccolo sfogo di ordine totalmente personale.
Mi chiedo come diavolo sia possibile che nel 2012 vengano ancora utilizzare alcune piattaforme (sto parlando di CMS nello specifico ma è un discorso che può applicarsi ad altro) che, oltre ad essere chiuse - che è una logica che ci sta se un prodotto comunque funziona bene e ti fa fare il tuo lavoro - hanno bisogno che un utente passi l'HTML a mano senza parsare minimamente il testo.
Ecco, io quando vedo certe vergogne della programmazione web vorrei trafiggermi gli occhi con uno spiedo e maledire col mio sangue i creatori di certi scempi; non dico che uno debba installarsi Wordpress da SVN, ma quantomeno mantenere un'infrastruttura facilmente portabile per non ritrovarsi, dopo anni, a dover piangere per una migrazione massiccia che invece, greppando uno standard aperto, poteva essere fattibile con quattro script.
E invece.
Che palle.
13 Mar 2012
Da qualche tempo in casa Blaster si era fatta sentire la necessità di una nuova macchina che soddisfacesse delle esigenze di mobilità dei miei genitori, che hanno da poco iniziato una nuova avventura impreditorial-mangereccia (ossia un bar - e non vi dico i cornetti che mi riportano). Così, da scaltro nerdone, ho colto al volo l'occasione per cambiare il mio ferro e mandare il vecchio Polinice (vecchio poi, ha solo quasi cinque anni ma col sottoscritto la convivenza è sempre dura. Vi ricordo le mie peripezie con Gentoo) in pensione favorendo l'arrivo di una nuova macchina a rinforzare la mia nerditudo di livello già molto alto.
È stato con questo spirito che circa una settimana fa mi sono recato in un negozio di una nota catena di distributori: con il bisogno di una macchina, il bancomat carico e nessuna paura di usarlo. Ho preso lui. Perchè lui? Beh, Intel Core i5, doppia scheda video Intel + nVidia, ottima carrozzeria di cui vi parlerò in seguito. E poi perchè con tutta 'sta roba, il modello era in esposizione e costava 400 euro invece che 650. Scontone! :D
tl;dr - sono soddisfattissimo dell'acquisto che ho fatto. Non vi spoilero oltre, se vi va leggete il resto.
Hardware
Le specifiche ve le ho già elencate:
- Intel Core i5
- nVidia GT540M + Intel modello a me ignoto ma piuttosto potente anche quella
- 4GHIGHI di RAM
- Un numero imbarazzante di porte USB 3.0
- Leddini vari e lucette più o meno spettacolose
- Tastiera a isola con tastierino numerico
L'unica cosa che non mi piace tantissimo è il BIOS un tantino vecchio: non posso spegnere la scheda nVidia direttamente da lì, ma di questo parleremo in seguito. Nonostante la doppia scheda video, con qualche gabola (leggi: tecnologia nVidia Optimus aut similia) l'autonomia è decisamente buona.
Spacchettando questo piccolo gioiellino mi sono immediatamente accorto di due cose: che l'estetica del computer mi piace molto, e che come al solito il sistema operativo di fabbrica sarebbe durato circa cinque minuti, causa esigenze da power user del sottoscritto. E con power user, non intendo di certo Windows.
Doppia scheda video: croce e delizia [bestemmie randomiche]
Ho giustappunto installato immediatamente Kubuntu, tanto per avere una distribuzione Linux con KDE che funzionasse subito, ma al momento di andare ad abilitare qualche effettino grafico in KWin, non è andata una beneamata mazza. Non capendo, ho continuato a provare, tentando in tutti i modi di abilitare il driver nVidia che in nessuna maniera voleva saperne di andare.
Dopo qualche ora di smanettamenti, ho rinunciato e mi sono votato ancora una volta alla distro che conosco meglio, ossia Arch Linux: con questa avrei sicuramente potuto scoprire la magagna. E cioè che le schede video nel mio computer erano due (!). Cercando Xorg sempre la Intel, andavano storte delle cose; aggiustando l'aggiustabile, ho potuto godermi il mio KDE con tanto di effettini grafici da bimbominkia. Ho preferito poi tornare alle cose serie, e vedere cosa diavolo potevo fare per la questione della doppia video card. Greppando, cattando e lessando (LOL) l'Internet alla ricerca di un indizio, ho scoperto che un tipo dall'altra parte del mondo ha scritto un tool che si chiama Bumblebee che promette di far andare in maniera più che decente la tecnologia nVidia Optimus, ovviamente disponibile solo per Windows, anche su Linux.
Dopo aver risolto le altre piccole magagne di cui parlerò nei paragrafi successivi, ho installato e configurato alla bell'e meglio, salvo poi configurare tutto un po' più approfonditamente in un secondo momento, il demone di Bumblebee: la cosa stupefacente è che tramite il driver nVidia ufficiale, all'attivazione del demone ho sentito la temperatura abbassarsi di colpo, spegnendo la scheda dedicata che fino ad allora era stata accesa. Posso in ogni caso far partire applicazioni sfruttando la GPU nVidia tramite la utility optirun che si occupa, detta in soldoni, di eseguire in un monitor virtuale i programmi tramite la seconda scheda video. Dopo qualche bestemmia quindi, tutto a posto su quel fronte. Rimane incognito il perchè Ubuntu non andasse bene con la Intel nonostante il driver sia open source e incluso in Xorg. Mah.
Ancora hardware
Altri motivi di ribaltamento del tavolo di lavoro? Si. Il microfono si sente piano, e questo non ho ancora capito come aggiustarlo, anche se sono sicuro che agendo sui boost nel mixer si possa fare qualcosa; la scheda audio in ogni caso prima del mio intervento era completamente muta e deconfigurata. A tale scopo ho usato uno script preso dalla pagina del Timeline (cambia il numero ma grossomodo il modello è quello ed è applicabile a tutti i PC della linea) sull'ArchWiki. Se mi attrezzo per la microfonistica vi faccio sapere, comunque.
Nel frattempo, per essere un notebook questo computer ha uno schermo eccezionale, ma di fabbrica ha un profilo di colorazioni schifoso: così non mi sono piegato al regime delle case produttrici di PC con schermi sfasati, e ho configurato un profilo di colori corretto grazie a KDE e al tool integrato. Non sarà fatto col Pantone Huey, ma è già qualcosa.
Tastiere a isola
Credo sia tutto. Un'ultima nota goduriosa è che finalmente sto scrivendo questo post e lo sto scrivendo dal mio notebook con la mia nuova tastiera a isola: non credevo di poter mai osannare una cavolata come questa, eppure non credo di potermi più staccare da questa tastiera. È la mia nuova droga.

Photo by me @ PicPlz
Sarò modaiolo, magari è solo impressione, ma a me pare proprio di lavorare meglio. Babbeh. Cià. :D
12 Mar 2012
...e io mi immagino più o meno come sia andata la questione, con Evan Williams che voleva mettersi su un blogghettino personale, e ha lanciato "I need to blog!" da qualche parte, poi ha chiamato Posterous e gli ha detto "ok, vi compro. Adesso mi mettete su un blog?".
Scherzi a parte, i signorini di Posterous sono dei bravi ragazzi e mi auguro che sappiano continuare a sviluppare la propria infrastruttura anche a bordo della nave madre. Speriamo di vedere all'interno di questo network un bel po' di innovazione grazie a Twitter: di solito la strategia è quella di comprare e uccidere in molti di questi casi, ma credo che ci siano ampi margini per la mia curiosità in questa faccenda.
Nel frattempo, comunque, Posterous mette a disposizione le sue FAQ riguardo l'acquisizione. Toolkit appositi per l'esportazione dei contenuti verranno resi pubblici nei prossimi giorni.