20 Mar 2009
La notizia è di oggi, e mi lascia stupito, più che altro perchè non ho mai visto un evento di questo genere, e non so quanto questo sia utile.
Premesso che ho usato GIT per qualche tempo, e lo amo, quindi sono felice della decisione degli sviluppatori di GNOME, comunque reputo questo passaggio inutile e oltremodo forzato.

Come ho detto sopra, apprezzo molto GIT e tutto ciò che vi è collegato: in fondo è stato creato da Linus Torvalds, e i suoi meccanismi sono eccellenti, ma non vedo quale motivazione possa essere talmente forte da giustificare questo cambio; mi immagino la scena, tutti seduti ad un tavolo virtuale:
«Allora ragazzi, dall'alto dicono che si deve cambiare controllo revisione, quale è il vostro preferito?»
La massa: «GIT!»
Sinceramente, a parte il fatto che a me piace GIT, non vedo nulla di positivo in questo passaggio.
Tutti dovranno modificare le proprie guide, i propri script per la compilazione, le proprie abitudini alimentari e l'orario del proprio corso di yoga.
Nonnò, ragazzi, così non si fa. Eh, no.
18 Mar 2009
Come ormai avete avuto tutti modo di leggere, mi sono letteralmente innamorato di questo piccolo gioiellino che viene comunemente chiamato GNOME Do.
Ho deciso quindi di dare qualche linea guida sulla compilazione in ambiente Debian et similia, quindi il procedimento che andrò a descrivere è ovviamente valido anche per Ubuntu, e tutte le sue derivate.
Innanzi tutto, installiamo un po' di dipendenze necessarie alla compilazione. Questo serve necessariamente o la compilazione si pianta, e basta. Quindi, apriamo un terminale e diamo un bel...
sudo aptitude install automake bzr mono-gmcs libmono-cairo2.0-cil gtk-sharp2 libndesk-dbus-glib1.0-cil libndesk-dbus1.0-cil libgnome-vfs2.0-cil libgtk2.0-dev libtool intltool gnome-sharp2 ca-certificates bazaar gnome-keyring-sharp-cli gnome-desktop-sharp2 libgconf2-dev monodevelop-nunit

Beh, con questo installeremo tutto ciò che serve. Adesso, provvediamo a clonare l'ultima revisione dal Bazaar di Canonical dove è ospitata: ci basta un
bzr branch lp:do
Dopodichè, finito il checkout, troveremo nella nostra directory Home una cartella "do". Andiamo lì dentro, quatti quatti.
cd do
E, senza indugio, provvediamo a configurare i sorgenti per essere compilati e, successivamente, installati.
./autogen.sh --prefix=/usr && ./configure --prefix=/usr
Dunque, godiamoci il terminale che ci sputa scritte a raffica, dopodichè quando smette,
make
Questo compilerà il sorgente. Ultimo, ma non per importanza, il comando per l'installazione.
sudo make install
Il quale provvederà ad installare il programma nel nostro sistema.

Una scintillante icona apparirà in Applicazioni → Accessori, e noi potremo goderci l'ultima revisione di GNOME Do correttamente compilata da BZR.
17 Mar 2009
Oggi, aggiornando la mia Ubuntu Jaunty Jackalope, mi sono accorto dell'incredibile quantità di pacchetti aggiornati alla versione 2.26.0, e guardando meglio ho capito che si trattava di gran parte del desktop GNOME.
I tarball non sono ancora accessibili sul sito ufficiale del progetto, quindi mi sono chiesto per quale motivo Ubuntu avesse iniziato la pacchettizzazione della nuova versione così presto, anche senza disporre di link ufficiali ai tarball delle varie parti di GNOME.

In ogni caso, GNOME 2.26 sta arrivando.
Nulla di nuovo in particolare, tutte le modifiche prefissate sono state apportate, e dall'alto della mia esperienza di alpha/beta-tester non vedo elementi particolari che inficiano in maniera assurdamente positiva l'usabilità del desktop.
In ogni caso, ho potuto notare come moltissimi bachi presenti nella versione 2.24 siano stati risolti, preparando il terreno per un'ottima release, che se non lo è a livello di giganti novità (e per me il "tasto eject" è stata una novità epocale, ne abuso a non finire), lo è a livello di malfunzionamenti non presenti da una versione all'altra.
Quello che mi ha fatto sbavare non riguarda tanto GNOME quanto Ubuntu, infatti reputo Notify-OSD un sistema molto migliore del classico Notification-Daemon, pertanto ho subito installato sulla mia ArchLinux i pacchetti necessari, e sicuramente voi lettori affezionati vi sarete accorti che ho anche contribuito con alcuni pacchetti patchati.
In ogni caso questo nuovo sistema di notifiche mi ha rapito, e credo che rapirà chiunque voglia avvicinarsi ad Ubuntu. Quel nero così sexy...
12 Mar 2009
Da qualche giorno ormai è disponibile sul repository GIT del progetto open source xf86-video-intel la versione 2.7 RC1, che apporta numerosi miglioramenti al driver intel per il server grafico X11, sia dal punto di vista della risoluzione dei bug, che dal punto di vista del miglior supporto ad UXA, il metodo di accelerazione grafica di ultima generazione.

Pacchettizzandolo per Arch non ho trovato particolari miglioramenti che mi facessero dire "Urca!", anche perchè non ho eseguito benchmark.
In teoria, a occhio, Compiz dovrebbe essere un pochino più fluido, ma non ne sono sicuro, potrebbe essere solamente un effetto placebo; mi aspettavo qualcosa che fosse più d'impatto, ma evidentemente devo aspettare ancora un po'.
In fin dei conti, per chi volesse divertirsi e sperimentare, il link al pacchetto è qui.
Ovviamente i feedback sono graditi :D
11 Mar 2009
Oggi, armandomi di pazienza, visto che il buon Uastasi aveva già inserito in AUR i pacchetti di pidgin-libnotify e Banshee patchati per utilizzare il nuovo sistema di notifiche Notify-OSD, che verrà inserito nella prossima release di Ubuntu, ho preso il PKGBUILD ufficiale di Gajim e l'ho leggermente ritoccando applicando qualche patch qua e là, assistito dallo stesso Uastasi (anima santa!) nella creazione delle suddette.
Così, dopo qualche minuto di intenso lavoro, ho ottenuto il risultato voluto, urlando "SI - PUÒ - FA - RE!" "SI - PUO - FAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARE!"[cit.] (grazie LuNa per la citazione esatta compreso il numero di "A") a squarciagola e ballando per tutta la casa.

Devo dire che il risultato è veramente soddisfacente, mi aspetto feedback sia nei commenti su AUR che qui.
Il pacchetto è gajim-notify-osd, enjoy it :D