15 Feb 2013
Avete presente quella sensazione di lanciare Twitantonio - e il giorno dopo sei su tutti i giornali? Paolo per esempio ce l'ha presente. Luca pure. Insomma, quella roba, quella sensazione.
È successo che poi la cosa interessava molto, e quindi nonostante io sia comunque un collaboratore di Intervistato.com, dato che i miei sodali adorano vedermi sullo schermo e non solo (la pagherete per avermi mandato sul palco da solo a #sod13, gente), mi sono intrattenuto con Maria Petrescu in quelli che dovevano essere degli eleganti 10 minuti di intervista, e sono diventati dei colloquiali, stravaccati, e notevoli 25 minuti di chiacchierata su Twitantonio e sulla situazione degli open data, e dell'hacking civico come disciplina, in Italia.
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Mi ha fatto veramente piacere, sia l'intervista, sia il fatto che non sia stata tagliata. Ringrazio Intervistato e l'immancabile community di Spaghetti Open Data, dato che senza i miei compagni rivoluzionari di merende nulla di tutto questo avrebbe avuto luogo.
05 Feb 2013
Notevole l'ultima comparsa per quanto riguarda l'interfaccia web di Instagram: sono appena stati introdotti i feed per la navigazione web delle proprie sottoscrizioni, in maniera totalmente analoga a quello che accade nell'applicazione per smartphone. Instagram perde quindi la sua elitarietà, il suo elemento distintivo, il focus sul mobile che tanto ha reso celebre la startup più discussa del 2012.

Dal blog ufficiale viene la conferma:
We believe that you should be able to access Instagram on a variety of different devices, any of which may be convenient to you at a given moment – including your desktop computer or tablet. We do not offer the ability to upload from the web as Instagram is about producing photos on the go, in the real world, in realtime. On the other hand, Instagram for the web is focused on making the browsing experience a fast, simple and enjoyable one.
Posso catalogarlo come notevole sputtanamento? Nemmeno tanto. Alla fine, coi primi passi dell'interfaccia web, questa si dimostra solo l'inevitabile prosecuzione del ciclo di vita di un social network che tanti dubbi ha sollevato e tanti dubbi lascerà dopo la propria dipartita. Che ci sarà, statene certi. La bolla Instagram sta per scoppiare.
29 Jan 2013
Leggo proprio oggi dal blog di Aaron Seigo una storia meravigliosa sullo sviluppo open source e su come diversi soggetti provenienti (alla fin fine) da background diversi possano mettere insieme un ottimo workflow.
A couple of people have been working on bringing Plasma Active to the Nexus 7 device. I noted this on the Google+ community page and a person responded saying that if there was documentation on how to have both Android and Plasma Active on the device that would make it a lot more attractive to them. Alan Pope from Canonical showed up and shared a link to a page in the Ubuntu wiki showing how this can be done. I shared that on irc with Ruediger Gad, who jumped on Google+ to respond directly saying that they will add this to the documentation when he has a chance. At which point Bill Newton popped up saying he has dual-booting working and by that evening he had updated the wiki showing how to accomplish this. I love that kind of dynamic in the Free software world: from problem to solution in a span of a day with the help of multiple hands.

Senza dubbio notevole. Un paio di osservazioni collaterali: innanzi tutto l'uso che gli sviluppatori fanno di Google+. A me sembra infatti che oltre che una social platform, Google abbia messo su qualcosa che si presta straordinariamente al networking tra sviluppatori e tech addicted. La seconda osservazione riguarda il fatto che durante il processo sia intervenuto qualcuno di Canonical, e non sia stato guardato (e trattato) come un infetto di Left 4 Dead 2. Ed è meraviglioso, considerando quanta buona fama circonda Canonical nell'ambito dello sviluppo upstream, no?
28 Jan 2013
Parole di santa verità quelle che leggo oggi sul blog di Martin Gräßlin:
Working on a window manager and compositor comes with great responsibility. It is one of the most complex parts of the desktop environment and introduced bugs affect all users and can be really harmful and very difficult to debug. Developing a window manager is not trivial and you have to understand how the window manager works.

Ho sempre trovato deliziosi gli sfoghi di Martin riguardo come dei sedicenti sviluppatori a volte insozzino il codice altrui con delle funzioni che in progetti come Kwin o GNOME Shell sarebbero considerati al limite tra la decenza e le copiose risa. Anche questa settimana Gräßlin ci spiega perché sviluppando un window manager abbiamo bisogno di tenere i livelli d'attenzione ad un'altezza clamorosa.
Non dimenticate di continuare a leggere il blog di Martin, contiene molti spunti sia per gli sviluppatori, che per chi semplicemente vuole approfondire il progetto KDE.
Photo courtesy of Simon Pow
24 Jan 2013
Utilizzando KDE quotidianamente ho avuto modo anche di adottare diversi gestori di rete, tra cui il mio preferito, Wicd. Per dabbenaggine tuttavia ho aggiunto l'icona nel pannello a parte; in questo modo ne viene fuori un'icona "grossa", sicuramente "giocattolosa" rispetto al resto, decisamente troppo grande rispetto alla taglia predefinita delle icone della tray. Per risolvere questa incongruenza estetica bisogna abilitare l'icona del gestore di rete, non tramite Plasma ma attraverso le impostazioni della system tray.

Quindi un click destro sulla system tray, impostazioni, e via a smanettare con le impostazioni della tray per includere un'icona di Wicd. Prima di fare questo, ovviamente, togliete il plasmoide di Wicd che come me avrete erroneamente messo nel pannello. Olé: problema risolto.