Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Ubuntu, Arch, Debian... scelta difficile!

Sto, come già sapete, sperimentando la potenza di Arch Linux, la distribuzione che non deve chiedere mai (chiedo venia).

Adesso il mio sentiero è, anzichè ad un bivio, addirittura ad un trivio!  Cioè mi trovo preso tra tre distribuzioni, che amo in egual misura, ma che voglio esplorare bene a fondo una per una: il problema risiede appunto proprio quì. Da chi comincio? Tosta decisione, che credo sia comunque da imputare alla vicinanza del Linux-Day e alla mia voglia di scoperta. Vediamo comunque insieme cosa apprezzo e cosa odio di questo trittico divino.

Ubuntu: Dopo la mia Mandriva, Ubuntu è diventata colei con cui ho mosso i primi passi: mi ricordo ancora quando ho dato per la prima volta il fatidico sudo dhclient eth1 per vedere se la penna wifi funzionava davvero (ed è giunta al funzionamento con Gutsy!), ricordo ancora la guida che seguii per avere Compiz, Beryl, qualunque porcata grafica, bastava che funzionasse. E ricordo ancora quando, in un aggiornamento suicida, ho spappolato tutto. Mi vengono quasi le lacrime agli occhi constatando quanto ho imparato su Ubuntu, pur disponendo di tool che mi seguivano passo per passo, andando sempre a cercare il cavillo nei file. Ma ora è tutto diverso... vuole fare tutto lei, anche quando non ce ne sarebbe il bisogno, ed è diventata mastodontica con degli effetti che poi, in fin dei conti, non è che servano tanto.

Arch: La nuova bimba in casa Bl@ster, una volta presa confidenza non mi sono staccato più. Ho approfondito tutto quello che avevo imparato con Ubuntu, fino anche alle piccole cose; certo, ancora non ho compilato il mio custom kernel, nè ne sto sviluppando uno mio, ma la trovo veramente fantastica, soprattutto come politica: non vi sono scelte predefinite, e i programmi sono tutti unbranded, come mamma li ha fatti. Tuttavia trovo scomodissimi i caratteri (e non la considero cosa da poco), visto che l'antialiasing lascia un po' a desiderare, e Firefox non essendo brandizzato certe volte fa le bizze. Un amore a primo tasto, che tuttavia metterò un attimo da parte per riprendere in mano...

Debian: L'ho provata una sola volta, e mi ha lasciato stupito, tuttavia l'ho gentilmente scostata per lasciare il posto ad Ubuntu. Adesso considero i tempi maturi per tentare di nuovo (apt-get install sudo).

Linux Day Roma: io ci sarò!

Ebbene, ho il consenso genitoriale (pura formalità...) per andare questo sabato al Linux-Day a Roma. Si terrà in via della Ricerca Scientifica, 1 all'Università di Tor Vergata; spero di vedervi in molti!

P.S.: ci sarà anche lui...

Novello arciere

Ebbene si, ormai lo sapranno quasi tutti i lettori, ma voglio rengerlo pubblico lo stesso: sto usando stabilmente dall'installazione Arch Linux.

Che cosa trovo di brutto? Cosa trovo di bello? Facile: di brutto nulla, di bello tutto; innanzi tutto devo dire che sono rimasto affascinato dalla modularità del sistema non appena installato: Pacman è il secondo gestore di pacchetti più interessante e funzionale della mia vita (APT è il primo), e anche il suo figliozzo Yaourt non è male. Devo dire che il primo impatto con la distribuzione mi ha spaventato un tantino, ma forse sono stato idiota io ad installare solo la categoria "base" dei pacchetti... ma alla fine di tutto il sistema era molto pulito: talmente pulito da mostrarmisi nudo come mamma l'ha fatto. E cioè boot testuale e tty :D

Il giorno dopo, non appena tornato da scuola, ho installato X (mezz'ora per configurarlo bene...) e gnome, che in Arch è splittato in due pacchetti: gnome e gnome-extra; una volta fatto ciò, AAARGGH! Font senza antialiasing, ovviamente: e giù di terminale, pacman e yaourt per rimediare. Ovviamente Sans rende da schifo su Arch che non patcha nulla (cosa che amo), così installo i Liberation e... paradiso: antialiasing ai massimi livelli e resa da paura. Poi è il turno del mount automatico: ci metto un po' per capire che oltre ad installare e aggiungere ai daemons hal, fam e compagnia bella, devo rivedere i gruppi di cui faccio parte e aggiungere il mio utente ai gruppi optical e removable (mi pare fossero questi). Infine mi occupo della parte audio/video: installo codec a rotta di collo e finalmente posso dichiarare di avere una box usabile. Mi sto divertendo molto con Arch, e spero che chi prende spunto da questo post provi altrettanto: adesso me ne scappo a provare il kernel 2.6.23, che è entrato in core oggi.

Gutsy: stanno per sguinzagliare il gibbone!

Fatemi il favore: domani non scaricate in massa dal server. Usate piuttosto il torrent, anche se in alcuni casi può risultare uno schifo... ma almeno non causerete il sovraccarico. Nel frattempo volevo innanzi tutto dire che mi scuso con tutti i lettori abituali del blog ma non mi viene più assolutamente voglia di postare: questi giorni sono un po' preso dalla scuola; inoltre permane ancora quella penuria che credevo di aver scacciato con il mio post per i diciassette anni.

Facendo il punto della situazione riguardo a Gutsy, cosa vedo di migliorato? Mah, vediamo di scoprirlo insieme.

Le mie prime settimane col gibbone sono state pressochè indolori, anche se c'è stato un pomeriggio (il primo) di panico visto che il pacchetto dbus si era aggiornato male, e ho dovuto riconfigurarlo: ma mettendo da parte il problemino con dbus, il cerbiatto si è trasformato in gibbone abbastanza velocemente e senza grossi rimpianti. I gtk-engines erano aggiornati all'ultima release stabile, ed era presente il nuovissimo Clearlooks, l'engine ideato da Cimi per sostituire il vecchio Clearlooks che è stato mandato in pensione come Clearlooks Classic. La bellissima applet "Appearance", o tradotta in italiano "Aspetto", ha fatto la mia felicità, ribadendo il concetto di ordine e sintesi che in GNOME regna sovrano; indi per cui abbiamo un menù delle preferenze un po' più pulito e chiaro.

Come interno, non è che io la ami molto questa release... basta andare a leggere le peripezie di LuNa con il suo modulo all'ammorbidente, con una soluzione astrusa di un problema che non dovrebbe nemmeno esistere; ma il problema è un altro: io su Ubuntu ci ho imparato veramente che cos'è un sistema Linux in tutto e per tutto, mi sono andato a spulciare /etc/skel per modificare le preferenze di default degli utenti nella mia macchina, ho modificato le preferenze di alcuni programmi direttamente dal file testuale di riferimento... e adesso Ubuntu fa questi colpi bassi, facendo storie su dei moduli che non sono i suoi: certo, rimane sempre un sistema Linux e come tale personalizzabile fino in fondo, ma cavolo, così no!

Comunque, a parte i moduli all'ammorbidente di LuNa, sembra che il gibbone abbia apportato dei miglioramenti al gestore di Compiz, che se prima era un semplice abilita/disabilita, adesso è un po' più articolato, tra effetti semplici, normali, extra o addirittura custom!¹ Bah, io continuo a dire che Ubuntu sta diventando sempre più per truzzies beings. Vedi il fatto con cui concordo pienamente di dover conquistare con il Look 'n Feel. Ma diamine: perchè bisogna averlo abilitato di default? Uno sa che c'è, lo lascia là e quando vuole se lo attiva.

Intanto segnalo che da qualche settimana era possibile pre-ordinare i CD da ShipIt, anche se è stata sostituita l'opzione 3cd con quella 2cd, ma io ho fatto la richiesta speciale, e ne ho fatti mandare sei, più che altro perchè li devo distribuire... e mi finiranno in un baleno.

Adesso mi rimetto a lavoro sul mio ultimo scriptino, l'ultimo gioiello di casa Bl@ster, che progetto di regalarvi a breve.

Diciassettenne

Da oggi sono un diciassettenne. Tra un anno potrò prendere la macchina, ma anche firmarmi le giustificazioni da solo :D

Però c'è un contro: non sarà più responsabile la mammina delle mie cavolate...

Comunque volevo buttare giù diciassette buoni propositi per il nuovo anno; peccato che non me ne sia venuto in mente nessuno :-|

Come ho detto anche su MSN, chi non mi fa gli auguri verrà menato a sangue finchè morte non ci separi.

E per i più acuti: si, oggi non ci sono andato, a scuola.

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