14 Dec 2008
Questa mattina, data la piega che aveva preso un discorso iniziato su Jabber, Koalalorenzo mi ha chiesto se poteva pormi delle domande per un'intervista.
Lusingato, ho accettato, e devo dire che Koalalorenzo è un ottimo intervistatore; sa come mettere l'interlocutore a proprio agio e ha fatto domande molto intelligenti.
Detto questo, vi invito a leggere l'intervista, con la quale potrete scoprire di più su me e il mio mondo, e avrete l'occasione di leggermi... in una veste diversa da quella solita di blogger ;)
08 Dec 2008
Leggendo il forum di ArchLinux, come pure i vari messaggi d'aiuto inviati sul canale #archlinux, ci si può rendere subito conto che il rilascio del nuovo Xorg 1.5.3 ha portato prevalentemente crisi nel mondo ArchLinux e Linux in generale.
Questo fenomeno di panico generale è dovuto alla nuova feature di hotplugging, con la quale Xorg si occupa solamente di gestire l'output a video; l'input non viene più gestito dai vecchi driver, ma attraverso il nuovo driver evdev Xorg delega tutto ciò che riguarda mouse, tastiera e touchpad ad HAL.

In questo modo viene reso possibile il riconoscimento "a caldo" di parecchi dispositivi come tastiere o mouse particolari, ma di contro possiamo accorgerci di come una configurazione minimale risenta tantissimo di questa nuova peculiarità: le strade possibili sono due, dunque.
La prima consiste nell'aggiungere in coda al nostro xorg.conf le seguenti righe:
Section "ServerFlags"
Option "AutoAddDevices" "False"
EndSection
con le quali possiamo disabilitare l'hotplugging.
Dal canto mio, però, non posso che consigliare la seconda via, ovvero configurare per benino hal in quanto, essendo presente la funzione di hotplugging, non vedo motivi per non usarla; e seguendo questo semplice procedimento, ci accorgeremo che la configurazione di HAL per quanto riguarda l'input è relativamente semplice.
Andiamo ad editare /etc/hal/fdi/policy/10-keymap.fdi, con qualunque editor, sia esso gedit, nano, vi o emacs; all'interno di questo file, per ora vuoto, incolliamo tutto ciò:
<?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?> <!-- -*- SGML -*- -->
<deviceinfo version="0.2">
<device>
<match key="info.capabilities" contains="input.keymap">
<append key="info.callouts.add" type="strlist">hal-setup-keymap</append>
</match>
<match key="info.capabilities" contains="input.keys">
<merge key="input.xkb.rules" type="string">base</merge>
<!-- If we're using Linux, we use evdev by default (falling back to
keyboard otherwise).
<merge key="input.xkb.model" type="string">kbd</merge>-->
<match key="/org/freedesktop/Hal/devices/computer:system.kernel.name"
string="Linux">
<merge key="input.xkb.model" type="string">evdev</merge>
</match>
<merge key="input.xkb.layout" type="string">it</merge>
</match>
</device>
</deviceinfo>
Salviamo, riavviamo il sistema (per riavviare in modo facile sia HAL che Xorg), e andiamo a spiegare cosa dicono le righe appena incollate: quello proposto da me è semplicemente un file di esempio per far funzionare, almeno in partenza, la tastiera, senza incappare in brutti problemi di localizzazione.
Sia chiaro, quelle righe postate poco sopra non sono la soluzione a tutti i mali; anzi, è raccomandato da parte mia analizzarne il contenuto e ottimizzare la configurazione per quanto riguarda il proprio hardware.
Con il nuovo Xorg è cambiata anche la maniera di gestire il touchpad, che viene gestito sempre attraverso il nostro amatissimo/odiatissimo (fate vobis, dipende dai punti di vista) HAL. Anche per il touchpad bastano poche righe nell'apposito file /etc/hal/fdi/policy/11-x11-synaptics.fdi, anch'esso da editare con l'editor di testo puro che preferiamo. Le righe che renderanno il touchpad funzionante al meglio, con scrolling laterale abilitato e tap-click, sono queste:
<?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?>
<deviceinfo version="0.2">
<device>
<match key="info.capabilities" contains="input.touchpad">
<match key="info.product" contains="Synaptics TouchPad">
<merge key="input.x11_driver" type="string">synaptics</merge>
<!-- Arbitrary options can be passed to the driver using
the input.x11_options property since xorg-server-1.5. -->
<!-- EXAMPLE:
<merge key="input.x11_options.LeftEdge" type="string">120</merge>
-->
</match>
<!-- <match key="info.product" contains="AlpsPS/2 ALPS">
<merge key="input.x11_driver" type="string">synaptics</merge>
</match>
<match key="info.product" contains="appletouch">
<merge key="input.x11_driver" type="string">synaptics</merge>
</match>
<match key="info.product" contains="bcm5974">
<merge key="input.x11_driver" type="string">synaptics</merge>
</match>-->
<!--
<merge key="input.x11_options.touchpadoff" type="string">0</merge>
<merge key="input.x11_options.shmconfig" type="string">on</merge>-->
<merge key="input.x11_options.TapButton1" type="string">1</merge>
<merge key="input.x11_options.TapButton2" type="string">2</merge>
<merge key="input.x11_options.TapButton3" type="string">3</merge>
<merge key="input.x11_options.protocol" type="string">event</merge>
<merge key="input.x11_options.vertedgescroll" type="string">true</merge>
<merge key="input.x11_options.horizedgescroll" type="string">true</merge>
<merge key="input.x11_options.RightEdge" type="string">5300</merge>
<merge key="input.x11_options.LeftEdge" type="string">1700</merge>
<merge key="input.x11_options.BottomEdge" type="string">4200</merge>
<merge key="input.x11_options.TopEdge" type="string">1700</merge>
<!--<merge key="input.x11_options.VertTwoFingerScroll" type="string">true</merge>
<merge key="input.x11_options.HorizTwoFingerScroll" type="string">true</merge> -->
<merge key="input.x11_options.VertScrollDelta" type="string">100</merge>
</match>
</device>
</deviceinfo>
Ovviamente, cancelliamo le righe che riguardano lo scrolling se non abbiamo un touchpad che supporta lo scrolling laterale.
E dopo la piccola guida su come raccapezzarsi nel nuovo metodo di input di Xorg, andiamo a dare anche qualche critica.
C'è chi amava la configurazione statica attraverso Xorg.conf, c'è chi odiava questo file pieno di righe incomprensibili ai più; io dico la mia, avendo avuto un rapporto con il file xorg.conf di tipo odi et amo.
Apprezzo molto il nuovo metodo di input. In questo periodo mi sto occupando della diffusione di GNU/Linux verso l'utenza di massa, e questo non è esattamente il modo giusto per portare il pinguino nelle case degli italiani: una delle cose di cui l'utente medio è spaventato è l'editing dell'xorg.conf, o di altri file. Diciamo pure che ritengo queste nuove modifiche molto neutrali, da questo punto di vista, nel senso che il niubbo completo non troverebbe molta differenza tra il non capire nulla di xorg.conf e il non capire nulla dei file di configurazione di HAL. Credo che però sviluppando una buona GUI che si occupi di togliere, inserire e cambiare le linee nei due file che abbiamo editato precedentemente, possa essere un buon passo per far avvicinare l'utente medio al mondo del pinguino, senza dover per forza fargli usare una riga di comando.
Un plauso speciale a tutti coloro che scrivono di ArchLinux e che sono aggregati sul Planet, i quali hanno analizzato la nuova struttura di Xorg prima di me, hanno tratto le debite conclusioni e fatto qualche simil-guida. Da tutti i loro post ho preso spunto per scrivere il mio, che in qualche modo è solo una somma di cose già dette, più qualche piccola aggiunta personale.
27 Nov 2008
Ebbene si, dopo un po' di rodaggio su Debian, ho preso il coraggio a due mani e ho deciso di mettermi a risolvere tutto ciò che ad un primo esame, con Arch, non andava.
Ovviamente il computer di cui si parla è il mio laptop, che come ricorderete avevo toccato ma non troppo, preferendo crogiolarmi tra gli agi del "sistema operativo universale".
Dunque, dopo aver inserito il CD e aver completato l'installazione, accorgendomi che qualcosa non andava, ho controllato i file di log senza rebootare e mi sono trovato un bel FAIL nell'installare il kernel; per qualche motivo mkinitcpio non andava, ma è bastato un
pacman -Sy kernel26 -r /mnt
e magicamente il kernel è stato installato; tutto a posto dunque, per quanto riguarda l'installazione.
Un plauso va ai developers di ArchLinux, infatti essendo Arch una distro bleeding-edge, il kernel era all'ultima versione disponibile: grazie a delle migliorie apportate ad alsa e ai driver della mia scheda audio, adesso Arch non necessita di alcun fix per quanto riguarda il suono. Si sente tutto perfettamente, e ho potuto gustare da subito alcuni pezzi dei Dream Theater senza dover fare nulla.
Ho proceduto facendo un upgrade diretto al ramo testing, e senza perdermi d'animo, ho applicato quello che sapevo sui malfunzionamenti di mouse e tastiera: Xorg con l'ultima release è infatti migrato dai vecchi xf86-input-keyboard/mouse al nuovo xf86-input-evdev.
Per dovere di cronaca, ricordo che quando si esegue xorgcfg per configurare X in maniera automatica, il demone HAL dev'essere in esecuzione, pena il mancato riconoscimento di mouse e tastiera.
Con testing abilitato, posso anche godermi Compiz grazie ai nuovi xf86-video-intel e al nuovo Xorg; è una goduria girare il cubo e giocare con le finestre anche sulla mia distro preferita.
Dopo un po' di tempo passato a gestire la connessione wireless tramite iwconfig ho anche installato seguendo l'ottimo wiki NetworkManager, che a dispetto di tutti i racconti dell'orrore sentiti in passato, a me funziona perfettamente e fa il suo dovere in modo egregio.
Il risultato, dunque, di questi smanettamenti dell'ultim'ora, è questo:

Non mi sembra che ci sia altro da dire, se non: io sono drogato di Arch! :D
22 Nov 2008
Funzione chiesta a furor di popolo, quella dei temi in Gmail, almeno da quanto ho potuto vedere io nei tempi passati, infatti come ci ricorda Luca Marchi, esistevano parecchie estensioni sviluppate da terzi che permettevano di personalizzare l'aspetto della propria casella di posta (ovviamente sto parlando dell'interfaccia web); ho sempre giudicato, dopo l'utilizzo ovviamente, queste estensioni un po' squallide in quanto si, personalizzano e modificano l'aspetto dell'interfaccia Gmail, ma allo stesso tempo, almeno per me, lo rendono un po' bruttino, in quanto è chiaramente visibile che un ambiente ovviamente studiato come quello che ci propone Google per la sua webmail, viene storpiato da questi presunti "temi" proposti dalle estensioni e coniati da persone che, per quanto volenterose potessero essere, non riuscivano a modificare in bene lo stile predefinito di Gmail.
De ben altra natura sono quindi i Temi, entrati da qualche giorno a far parte del bagaglio delle features di Gmail, come Gianmarco ci dice: possiamo vedere uno dei "vestiti" da far indossare alla nostra webmail di fiducia nello screenshot sottostante.

Non male vero? Ho anche una chicca da raccontarvi.
Ieri sera da me pioveva. Voi direte, e che c'entra? C'entra e ci sta anche due volte: nella mia casella di posta pioveva.
Ovviamente non sto dicendo che avevo il PC allagato, altrimenti non sarei qui adesso, ma sto dicendo che lo sfondo del tema che uso in Gmail (e che vedete nello screenshot) era picchiettato di gocce di pioggia, e anche i pulsanti avevano delle gocce sopra di loro.
Bellissima quindi questa funzione dei nuovi temi di Gmail, con Google che ci stupisce non una (era infatti quasi scontata l'inclusione dei temi), ma due volte, includendo giustappunto dei temi che variano tenendo conto delle condizioni metereologiche della propria località.
20 Nov 2008

Beh, un'immagine vale più di mille parole no?