Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

uNetBootIn: installare facilmente distribuzioni su penne USB.

Recentemente volendo mettere le mani in modo pesante sulla mia partizione dedicata al testing, mi sono trovato nella necessità di CD vuoti, che, ovviamente, non avevo.

Allora ho pensato bene di controllare se esistevano sistemi adatti a rendere la mia penna USB da 8 gigabyte (nuova nuova, un gioiellino :D) un dispositivo avviabile con dentro una distribuzione Live.

Mi sono così imbattuto in uNetBootIn.

uNetBootIn è il sistema più veloce per rendere la propria penna USB una LiveUSB, e se la distribuzione che scegliamo di installarci lo prevede, anche un vero e proprio media d'installazione, come avviene, ad esempio, per Ubuntu.

Il programma usa le QT, ma per me fa lo stesso, non sono un paranoico che cerca l'integrazione ovunque.

Come si può vedere dall'immagine, possiamo scegliere una distribuzione e relativa versione, o definire un'immagine ISO a piacimento da usare; si può anche decidere di agire ad un livello radicale, ed utilizzare una determinata immagine kernel, ma ad essere onesti io non ho provato questa opzione :P

Dunque, selezionata la distribuzione che vogliamo, il programma procederà allo scaricamento dell'immagine ISO. Sono disponibili Ubuntu, Fedora, Debian, e tutte le maggiori distribuzioni sulla piazza, più qualche chicca. Ma lascio a voi la sorpresa :lol:

Dunque, scaricata la ISO della distribuzione selezionata, uNetBootIn procederà a scompattare l'immagine sulla penna USB in modo corretto, ed installerà poi il suo bootloader così da rendere il dispositivo avviabile.

Il procedimento non varia se se sceglie di agire utilizzando una immagine ISO già presente sul proprio computer: sfogliando le directory si può scegliere l'immagine ed il programma provvederà a tutto, proprio come nel primo caso.

Et voilà: penne USB avviabili per tutti.

In ArchLinux il programma è facilmente installabile da AUR, mentre per Ubuntu e altre distribuzioni, basta installare il pacchetto fornito dagli sviluppatori, che si trova sul sito ufficiale.

Enjoy :lol:

Yaourt adesso parla italiano!

Tempo fa, non avendo nulla da fare, ho avuto un'idea che si è presentata come una folgore facendomi rimanere estasiato e al contempo... seh, vabbeh.

Venutami questa idea, sono andato sul forum italiano di ArchLinux, e ho chiesto se questa idea fosse poi così brutta; l'idea in questione era quella di dotare Yaourt di una localizzazione italiana, così da poterlo rendere più appetibile agli utenti del nostro bel paese, e al contempo godere di una maggiore chiarezza nell'esecuzione del programma.

La mia idea non è parsa poi tanto male, così il buon Berseker ha cominciato a tradurre senza sosta, e nel frattempo ha dato una linea organizzativa al mio progettino. Così anch'io ho imparato come tradurreda un file .po, e in men che non si dica grazie ai prodi S4r0, Weseven, Berseker, Psykopear e, ovviamente, il sottoscritto, la traduzione è stata ultimata in un tempo da record.

La seconda parte del progetto è stata portata avanti unicamente dal portavoce Berseker, che recandosi sul bugzilla di Yaourt, ha dichiarato di avere una traduzione in mano da parte della comunità italiana.

Gli sviluppatori non se lo sono fatto dire due volte, e hanno incluso la nostra traduzione in Yaourt, cosìcchè tutti noi arcieri possiamo goderne.

Ovviamente chiunque è invitato a segnalare problemi o altro, nel frattempo io vado a godermi i fasti di questa gloriosa impresa.

:D

Repository: aggiornato LibDRM e xf86-video-intel

Post di servizio, per avvisare la seppur piccola utenza del mio repository per MESA e schede video intel, che i pacchetti di LibDRM e XF86-Video-Intel sono stati aggiornati alle verisioni più recenti: 2.4.5 per LibDRM e 2.6.2 per XF86-Video-Intel.

Malfunzionamenti da segnalare nessuno, almeno da parte mia; come al solito è gradito il feedback.

:)

Ubuntu 9.10 sarà Karmic Koala, e abbandonerà il marrone.

È di poche ore fa l'annuncio ufficiale firmato da Mark Shuttleworth secondo cui Ubuntu 9.10, la versione che succederà a Jaunty Jackalope, si chiamerà Karmic Koala.

Assieme a queste parole che segnalano solo un codename e nulla di più, Mark fornisce altre indicazioni sugli obiettivi di questa prossima release.

The desktop will have a designer's fingerprints all over it - we're now
beginning the serious push to a new look. Brown has served us well but
the Koala is considering other options. Come to UDS for a preview of the
whole new look.

Insomma, da quanto possiamo leggere Ubuntu 9.10 non sarà marrone. Mi chiedo dunque che colore adotterà; forse una sfumatura migliore, o forse si cambierà completamente veste grafica. Io proporrei... un verdino? :)

Andrea Cimitan: renderò GNOME un gigantesco GNOME-Do

Letta la dichiarazione, parte l'urlo di stupore. Per chi non sapesse cosa diamine è GNOME-Do, quest'ultimo è il software che consente di avviare i programmi solo digitandone il nome, come una sorta di KRunner, ma ampliabile con una serie di plugin, e ultimamente divenuto anche la mia dock di fiducia.

Solo oggi ho letto l'annuncio che recita più o meno la volontà di rendere GNOME un gigantesco Do, o almeno, questa è la mia interpretazione, se vogliamo anche forzata.

Ebbene, Andrea mette in evidenza dei commenti sul suo blog che esprimono la volontà di una funzione, nelle GTK 3.0, che permetta di attivare i comandi dei singoli programmi, anzichè tramite scorciatoie di testo, tramite la ricerca di questi con un'interfaccia simile a GNOME-Do.

In poche parole, cerchi le prime lettere del comando, questa nuova funzione autocompleta il tutto, e tu del tutto comodamente premi Invio.

Dunque, Andrea "quanto amo la mia spada laser" Cimitan si esprime favorevolmente su questo punto, dicendo a chiare lettere che qualunque utente vuole usare il suo PC, e non suonare il pianoforte; questa caratteristica sembra di non difficile inserimento nella roadmap delle GTK 3.0, quindi non resta che aspettare.

Io penso, dal mio pulpito di supremo giudice, che una cosa di questo genere sarebbe estremamente innovativa, e a me piacerebbe molto avere un desktop così interattivo.

L'unico punto da chiarire è il tempo entro il quale tutto ciò verrà attuato: GNOME non è famoso per la sua velocità, e anche se io amo alla follia questo, e l'ho anche ripetuto più volte, l'atteggiamento di belligeranza nei confronti di tutto ciò che venga a turbare la profonda quiete del progetto GNOME, a volte può dimostrarsi controproducente.

In ogni caso, Cimi, il mio "+1 for this" lo hai :D

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