Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Mettiamo il turbo al nostro Firefox, con un piccolo trucco.

Sul forum di ArchLinux ci si stava giustappunto lamentando della lentezza e della pesantezza che assume Firefox dopo un certo tempo, rendendo il suo utilizzo decisamente meno proficuo. Qualcuno però ha linkato una soluzione che, testata, si è dimostrata assolutamente efficace per quello che riguarda le prestazioni sia di boot che di utilizzo del nostro browser preferito. Apertura più veloce, e reattività esponenziale saranno le caratteristiche del Firefox 3 che possediamo, dopo l'applicazione di questa piccola accortezza al suo database.

Tutti sappiamo (ssiiiii...) che Firefox, dalla versione 3.0, utilizza sqlite per memorizzare i siti visitati e tante altre comode informazioni, che ad ogni avvio vengono ovviamente ricaricate, all'occorrenza. Per applicare perciò questo tocco di classe al nostro browser, dobbiamo installare SQlite (grazie a MaxFact per il consiglio su cosa installare):

sudo apt-get install sqlite3 iprint

e spostarci nella directory relativa al nostro profilo di Firefox:

cd .mozilla/firefox/*.default

Adesso, arriva il trucco vero e proprio. Utilizzando SQlite, possiamo ottimizzare il database riordinando le tabelle e non avere più quella pletora pietosa che causa tanta lentezza e netti cali di prestazioni, sia su Linux che su altri sistemi operativi.

Per Linux...

for i in *.sqlite; do echo "VACUUM;" | sqlite3 $i ; done

E per Windows.

for %i in (*.sqlite) do @echo VACUUM; | sqlite3 %i

Per OSX non so come si faccia, ma essendo un sistema Unix-like, provvisto di bash, mi viene il sospetto che il comando sia lo stesso che in Linux. (Confermata la mia ipotesi corretta, grazie Dreamquest!)

Tutto ciò ovviamente è preferibile farlo con Firefox chiuso ;)

Adesso avviate Firefox e... magia :)

Arrivano, arrivano! Largo ai CD di Ubuntu Jaunty :)

Sono arrivati, oggi, i CD di Ubuntu 9.04 che avevo tempo fa ordinato dall'apposito sito.

A cosa servono? Beh, direi che fa molta più figura un CD ufficiale quando si installa un sistema operativo, anzichè la solita roba taroccata con su scritto "Verbatim" :D

Molto bello il colore, anche se ricalca come motivi la Cacca Zigrinata [cit.] già presente, d'altronde, sullo sfondo della nuova creatura di Canonical. La custodia si presenta elegantissima e minimale, esibendo un design che ha incontrato il mio gusto, e che purtroppo non viene riprodotto fedelmente dalla foto, che con il flash ha innalzato di parecchio i toni, non riproducendo il marrone scurissimo che caratterizza copertina e disco di questa nuova release.

Che dire, ottimo design per una distro che, in quanto a merchandising, incontra i miei favori.

Speriamo che Canonical riesca a mantenersi a questo livello per molto tempo ;)

Il repository è ultimato anche per x86_64: fatevi sotto ;)

[blaster]
Server = http://ilportalinux.it/arch_repo/x86_64
</p>

Ecco a voi, arcieri sessantaquattresi italiani e non, le righe da aggiungere al vostro pacman.conf per quanto riguarda il mio repository :D

Enjoy it :)

Il repository apre, ecco a voi!

Dopo un bel po' di scelte, e la fatica di trovare

[blaster]
Server = http://ilportalinux.it/arch_repo/i686

Refreshare i repository con pacman -Sy, e magari provare ad installare qualche pacchetto ;)

L'unico difetto per ora, è che non ho una Arch64 sotto mano, quindi chi volesse offrirsi di ricompilare tutto per processori a 64 bit, non deve fare altro che dirmelo.

Gentoo ~x86: ce l'ho fatta.

Emergi di qua, emergi di là, emergi su, emergi giù.

E si vola, si vola verso la meta di qualche overlay sapientemente gestito assieme alla mia Gentoo ~x86.

Ma per ora non voglio esagerare, ho raggiunto il primo traguardo, e la cosa non è indifferente: ho una Gentoo ~x86 perfettamente funzionante, con kernel configurato all'osso e senza initrd; ma come è potuto accadere tutto ciò? Analizziamo insieme.

Prima di tutto, ho scaricato gli stage e fatto le solite operazioni di rito, descritte ampiamente nell'handbook, e di cui ho dato solo un cenno nel mio precedente post riguardo Gentoo. Successivamente, settando quel che c'era da settare, ho scoperto che avevo scaricato lo stage sbagliato, e la variabile CHOST era impostata su i486-pc-linux-gnu. Poco male: reimpostata, e lanciato un emerge -e world, ma a quanto pare le grane non erano finite. Ovviamente sui primi pacchetti la compilazione si è piantata; ci ho messo molto poco a capire che mi attendeva un'affannosa ricompilazione del GCC e di altre belle cose che per compilare correttamente impiegano secoli.

E così, ho emerso prima il GCC, poi di nuovo il mitico World. In conclusione, ho cominciato ad installare alcune cosette. Ma la nuvola nera incombeva ancora su di me. Nonostante tutte le compilazioni fossero andate perfettamente lisce, libXML rifiutava di compilare, a causa di un mistico errore di GCC.

Visto che il cambio di CHOST (che causava appunto quell'errore) è fortemente sconsigliato, ho preferito non andare contro i capoccioni, ed ho reinstallato. E ari-emergi il mondo. Ovviamente, questa volta le cose sono andate molto meglio: andando in palestra ho potuto lanciare un tranquillissimo emerge gnome-light, per installare, dopo tutte le varie configurazioni del caso, sulla mia Gentoo nuova di pacca, il Desktop Environment che adoro.

Tornando, ho trovato che tutto era andato liscio. Provo così a loggarmi, ma avevo scordato di dare i giusti permessi per quanto riguardava la cartella Home; con una passata di Chown ho risolto il problema, ed ho continuato a divertirmi fino ad arrivare al target sperato. Ho dovuto emergere qualche pacchetto di diversa versione rispetto a quella fornita in maniera predefinita, ma di problemi grandi non ne ho avuti.

Da qui in poi, la strada sembra essere in discesa: si tratta solo di fare un po' di manutenzione ogni qual volta se ne presenta la necessità, e prestare un po' di attenzione agli aggiornamenti entranti.

Ovviamente vi aggiornerò con ogni passo mosso in questo nuovo mondo pieno, per me, di eccitanti novità.

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