08 Jan 2010
Di ritorno dalla mia nordica vacanza natalizia, torno a dare qualche update in pillole, con ovvie considerazioni personali a latere, cosa che so che tutti voi lettori amate :mrgreen:
D'altronde, che cos'è una notizia senza commento? E che cos'è un commento senza notizia? Una frase ad minchiam, appunto.
Punto primo, Docky migliora senza sosta, anche sotto Natale. Ateo o no, chi sta dietro quel gran pezzo di software sa come fare le cose e, soprattutto, sa come farle bene; avevamo visto l'entrata in scena di plugin per integrare funzionalità di alcuni programmi con la dock, detti assistenti (nome di merda, e non c'entra il povero Marco perchè mi pare che anche in inglese si chiamino così). Orsù dunque, ne sono stati sfoderati altri. Ad esempio un utile coso per Liferea che permette di mostrare l'icona delle news da leggere, o l'assistente per Rhythmbox, che fa essenzialmente la stessa cosa che fa quello per Banshee, solo che è per Rhythmbox. La motivazione è evidente: se prima eravate costretti a usare Banshee per le copertine figose sulla dock, adesso chi usa Rhythmbox gioirà e tornerà al suo player originale. Peccato che io ormai sia rimasto a Banshee perchè mi piace parecchio di più e le copertine le fetcha meglio.
Piccola pausa di un minuto e poco più, per mettere in carica il netbook: la batteria non viene caricata da quando me ne sono andato dieci giorni fa e adesso reclama il suo tributo, ha pensato bene di farmelo notare agendo tramite il sindacato, ossia il gestore dell'alimentazione.
Ecco. Altra pillola, ho provato Pino. Non ho cambiato sponda -.-

No, non questo Pino. (Grazie Janvitus per l'ispirazione)
Pino è un client Twitter (yet another? Just another :/) con poche funzioni ma che si integra abbastanza bene in GNOME, peccato che non mi pare che usi font di sistema da qualche parte, e con Docky va da cani. Cannato. :D
Pillola... tre? Si, tre. Dunque, oggi in un impeto di vero godimento eyecandy-oso ho deciso di provare CoverGloobus, del quale parlerò più approfonditamente poi. Niente di particolarmente difficile, semplicemente mi sono ricordato che essendo GloobusPreview e CoverGloobus due progetti diversi forse potevo (dovevo) evitare di installarmi gloobus-bzr da AUR, il quale non compila per un errore in de.po; l'ho sempre detto che i tedeschi con quelle lettere strane danno solo problemi :P
Ordunque, bello bello. Se volete la cover dell'album che state ascoltando sul desktop, CoverGloobus fa per voi: si interfaccia con tipo una decina di player, quindi c'è pure l'imbarazzo della scelta :D
A breve un po' di documentazione su come creare o modificare un tema per CoverGloobus, e soprattutto un tema per Docky; chiedo venia ma io, personalmente, i tooltip ballon bianchi non li reggo, quindi me li trasformo sempre in tooltip neri. Per quanto riguarda invece CoverGloobus, la cosa che cambio sempre sono i font usati dai temi: a mio parere dovrebbero infilarcela una vocina nel dialogo delle preferenze per decidere i caratteri ;)
Ah, e ovviamente buon 2010 a tutti, we wish you a merry crisis and a happy new fear. :lol:
22 Dec 2009
Come la maggior parte dei Cristiani sa - non posso assumerlo come assoluto essendo un popperiano convinto - si sta avvicinando la festa che da tempo ormai è simbolo di consumismo oltre ogni aspettativa; l'unica che supera questo coefficiente consumistico è San Valentino, ma voglio glissare.
Io adoro l'atmosfera natalizia, gli addobbi, gli ornamenti, l'essere tutti più buoni, e, sfido chiunque a darmi torto, adoro i regali. Perchè il regalo di Natale è particolare, ha quel non so che il quale lo rende ancora più appetitoso.
Dunque la pratica di scartare i regali a Natale resta una delle cose migliori (anche per gli atei), ed il team di Docky, per questo Natale, ha deciso di portarci tantissimi regali sotto l'albero, per trasformare la nostra dock preferita, in men che non si dica, da un prodotto embrionale ed ancora incompleto ad un prodotto appetibile per il desktop di tantissimi utenti :mrgreen:
Perchè, si sa, dopo il regalino dalla community, che non sarà certo gran chè, ma sicuramente indica un interesse dell'utenza verso il software, non poteva mancare il regalino degli sviluppatori, che hanno deciso di impacchettarci in un colpo solo parecchie novità, e fare quasi un pacco unico.
Innanzi tutto, la prima di queste è la modalità 3D. In realtà non è niente di stupefacente: se fino a pochi commit prima era sperimentale ed abilitabile solamente tramite GConf, in una revisione datata a ieri sera la dock tridimensionale è divenuta disponibile tramite il gestore delle preferenze, e adesso basta mettere un tick sull'opzione apposita. Niente di spettacolare come ho detto prima; per ora (e forse per tanto tempo) la 3D-mode si occupa solo di far renderizzare a Docky il background standard, ovvero quello del tema specificato, visto però in prospettiva, e disegnando tanto di riflessi sul piano azimutale. Amazing! :D
Ma proseguiamo, di carne al fuoco ce n'è tanta e bisogna illustrarla.

L'altra novità sostanziale è l'estendibilità della dock con dei plugin appositi, che sono stati rilasciati ormai da qualche giorno, e che assieme alle docklet migliorano l'esperienza utente di parecchio, consentendo di avere per le applicazioni la stessa integrazione che offre OSX con le sue API; per ora sono stati rilasciati pochi plugin, l'integrazione con Zeitgeist che non ho ancora provato, un semplice 'open terminal here', e due altre estensioni assolutamente pregevoli, ossia un plugin per integrare i controlli di Pidgin nel menù contestuale, e un plugin per Banshee, che consente di controllare il player direttamente dal menù contestuale della dock, e di mostrare la copertina dell'album che si sta ascoltando al posto dell'icona , esattamente come avviene, esempio lampante, per iTunes in OSX.

Poi volevo segnalare una cosa che ho letto su OMG! Ubuntu, che probabilmente nessuno scoprirà mai se non leggendo quel post, questo post, o il manuale. E si sa, nessuno legge mai il manuale :mrgreen:
Volevo dunque dedicare qualche riga alla possibilità di cambiare colore alle cartelle presenti nella dock, e alla docklet GMail, la quale mi pareva scomparsa da tantissimi commit, invece è solo ben nascosta e basta dare una spintarella alla rotella di scorrimento del mouse mentre ci troviamo con il puntatore sull'icona: otterremo subito l'agognato cambio cromatico. Ma dico io, li mortacci vostri, scriverlo da qualche parte no? Pareva brutto? :P
Infine un plauso al team di Docky, che ha prestato attenzione ai bug che ho segnalato fixando nel minor tempo possibile ;)
E un battito di mani particolare a Marco, il quale si è messo seduto e si è spizzato tutto al fine di portarci una eccellente traduzione italiana. Bravo bravo :)
Insomma, tante novità in attesa di essere toccate con mano, tanto eyecandy, tante belle cose. Buon Natale gente del Docky-Core Team, e complimenti ancora.
20 Dec 2009
Nei giorni scorsi è rimbalzata la notizia in rete, e visto che Docky è un software a cui tengo molto vorrei parlarne un po' anch'io; su Gnome-Look da tempo è spuntata una paginetta messa su da un utente della comunità che propone ben tre temi per la nostra dock preferita.
Il primo è Bluesmoke: una variante del tema HUD meno opacizzato e più focalizzato sulla trasparenza.

Il secondo è una variante di Bluesmoke, esattamente uguale al primo, se non fosse per le finestre di dialogo che sono state scurite, in accordo con combinazioni di sfondi chiari.

Infine, Grey, tema molto simile a Smoke ma ch propone un po' meno opacità e di inferiore impatto visivo. Soprattutto, io penso che sia meno fastidioso alla vista.

E per installare tutto ciò? Semplice :mrgreen:
Basta andare su questa pagina e scaricare l'archivio con i tre temi dentro. Infine, si dovrà scompattare l'archivio in /usr/share/docky/themes per installare i temi in maniera system-wide (per tutti gli utenti), oppure in .docky/themes, nella propria home, per il solo utente corrente.
Happy theming! :D
19 Dec 2009
Da qualche giorno ho ricevuto l'accusa in pubblica piazza (LOL) di avere feed malfunzionanti; alcuni utenti si sono mobilitati mandandomi dei messaggi via Twitter e tramite email, in cui mi dicevano di dare una controllatina agli RSS di questo blog, i quali erano impossibili ad essere fetchati correttamente, o almeno così pare.

È stato un impeto di rabbia, perdonami, feed, non volevo...
Quindi, preso dalla preoccupazione, ho cominciato a dare un'occhiata in giro e con il feedo Chrome che mi ha fatto da feed validator (giustappunto), ho trovato un errore che non mi è piaciuto per nulla nel template dell'RSS principale. Gli RSS di categoria invece sono a posto, e questo salva anche la mia aggregazione sul planet di Arch Linux :mrgreen:
Alla fine ho optato per girare il tutto verso FeedBurner, escludendo i feed di categoria, quindi adesso se provate ad andare sul mio feed originale, verrete tutti redirectati sul nuovo feed che risiede su FeedBurner. Si, avete capito bene: è proprio un invito a cambiare l'URL nei vostri aggregatori ;)
http://feeds.feedburner.com/dottorblaster
Questo costassù ( :D ) è il link ai nuovi feed, consiglio di cambiarlo con il precedente per il semplice motivo che adesso il vecchio RSS è semplicemente un redirect a quello nuovo: in questo modo siamo tutti più contenti, non ho errori di nessun tipo, Google immagazinerà ancora più informazioni relative alla nostra vita e la nostra privacy, ma chi se ne frega :lol:
18 Dec 2009
Ebbene si, come ho già anticipato alla fine ce l'ho fatta; e non è nemmeno stato così semplice come si può pensare. Narrerò ordunque le vicende che hanno seguito la mole di bestemmie tirate al vedere che il netbook che volevo, e che ora ho tra le mani, era andato esaurito.
La mattina del giorno dopo mi sono alzato, sbadigliante, e in preda alo sconforto più totale ho visto che nella mia casella mail non c'era traccia del messaggio di posta che più desideravo ricevere, ovvero "complimenti, il netbook è di nuovo disponibile, dacce li sordi che te damo er malloppo!". Dunque, quasi in lacrime, con solo la forza dell'abitudine che mi guidava, ho iniziato a fare il solito refresh compulsivo sulla pagina dello store online; nemmeno il tempo di iniziare a tormentare il povero server bersaglio della mia malsana idea, che subito lo stupore è traboccato dai miei occhi: era là, bello, rosso, piccolo, disponibile.
È stato più forte di me: in preda all'impeto di felicità ho inserito i buoni che mi consentivano di avere un corposissimo sconto, uno sconto obeso, ed ho portato a termine la mia ordinazione. Dpodichè mi sono diretto all'università, convinto che il mio ordine fosse andato a buon fine e non ci fossero state complicazioni.
Ma. Anche qua c'è un ma.
Ma, una volta tornato a casa dalle lezioni, per puro sfizio ho deciso di controllare come andavano le cose in quel del sito di MediaWorld, e lì sono rimasto terrorizzato, mentre il mio sorriso si tramutava nell'Urlo di Munch. La pagina web relativa al mio ordine riportava infatti un prezzo di duecento euro superiore a quello effettivo, e ho potuto notare con disappunto che duecento euro di buono erano evaporati magicamente. Al che, ho cominciato a tempestare di telefonate l'assistenza, la quale ovviamente non ha risposto, talvolta attaccandomi in faccia il telefono, talvolta mettendo una musichetta di attesa snervante e dicendomi, dopo dieci minuti, "la tua chiamata è stata importantissima, grazie". Ma grazie de che?
Suvvia, andiamo allora a controllare la mail, mi sono detto. Essì che il mio ordine era stato completato e mi era stata mandata una mail riepilogativa, giusta, che dimostrava il mio aver ragione. Ordunque, più convinto di prima, ho ricominciato a mandare porchi e a chiamare quel numero diabolico, a risentirmi seimila volte la musichetta, a beccarmi telefoni in faccia senza risposta alcuna.
Infine, la mattina dopo, alle dodici e qualcosa circa, il telefono ha squillato. A lungo. E un'operatrice dal tono calmo ha dato retta al mio delirio isterico. Ha consultato un po' il suo programma malvagio, lo specchio delle brame e cose così, e infine mi ha riferito di non preoccuparmi, che era sbagliato il sito. Meno male, perchè circa tre ore dopo avevo il corriere alla porta.
Dunque, il pagamento è andato, e io sono rientrato alla base con il piccolino in braccio che dormiva beato. Lo spacchettamento di tutto è stato alquanto faticoso in quanto il corriere aveva mummificato il mio netbook ben bene, ed ho dovuto faticare sette camicie per togliere nastro adesivo e quant'altro. Infine, si è presentato a me, in tutta la sua eleganza, bello rosso :mrgreen:

Guardatelo, già con le prime ditate :P
Inutile dire che Windows XP sul piccolo bestione è durato veramente poco, la partizione NTFS è stata subito data alle fiamme e le sue ceneri in pasto al buco nero: in poco tempo era pronta la partizione EXT3, e la swap, per installare solo in prova Ubuntu. Il boot dall'USB è stato relativamente rapido, e il sistema ha riconosciuto correttamente tutte le componenti hardware, compresa la scheda wifi i cui driver erano tranquillamente installabili tramite Jockey, il gestore di hardware proprietario. Una volta installato il sitema si è comportato benissimo, sospendendo, ibernando, facendo qualsiasi cosa gli chiedessi in tempo relativamente breve: la CPU Intel Atom N280 si è rivelata parecchio reattiva. ;)
Subito dopo, ho spento il dispositivo e l'ho esplorato in cerca del tastino di disattivazione del wifi, che si è rivelato un interruttore dal funzionamento bieco e ingannevole, dato che si muove in stile tasto di accensione del Nintendo DS, quindi non c'è una "posizione acceso" e una "posizione spento".
Appena è arrivata l'ispirazione, infine, ho preparato una USB bootabile con dentro Arch Linux e mi sono apprestato ad installare il tutto sull'hard disk; peccato che, inaspettatamente, la scheda ethernet (o il router) sia sia rifiutata di assumere sul momento un indirizzo ip, impedendomi di scaricare i pacchetti dalla rete. Pessimismo e fastidio, provo un dhcpcd ma niente. Ripetutamente. Nessun segno di vita dal router. A quel punto mi sono spazientito: ho deciso di usare tutti i miei superpoteri per spuntarla sull'ostico netbook che, a quanto pare, non voleva lasciarsi archizzare.
Dunque mi sono armato di chiavetta bootabile con Ubuntu, e l'ho dotata immantinente di una copia funzionante di Pacman. In seguito ho montato la partizione bersaglio e tramite il Pacman appena impiantato ho installato tutto l'ambiente base Arch nella mia futura root, tramite l'opzione apposita per installare tutti i pacchetti in una root differente da quella d'origine; dunque, ho eseguito tutti i passaggi per un buon chroot, e mi sono proiettato nella mia nuova root: così facendo ho avuto accesso a tutto l'ambiente ed ho potuto terminare la configurazione del sistema come volevo, senza ostacoli. E con la ethernet funzionante :D
Dopo tutto ciò, ho eseguito un reboot ed ho installato, finalmente in una Arch dotata di ethernet funzionante (e non so perchè la scheda di rete non abbia funzionato prima), tutti i pacchetti relativi a GNOME e ad Xorg. Ordunque, è stato il turno della scheda wifi. Dato che è una Broadcom BCM4312, mi è bastato installare i driver broadcom-wl da AUR e blacklistare il modulo b43 che veniva caricato in maniera automatica, e causava parecchi conflitti. Tutto perfetto, tutto semplice, tutto leggero ;)
Come ultimo tocco, ho voluto utilizzare DockBarX come consigliato dal buon telperion tempo fa, per un semplice motivo: su un monitor così, anche se effettivamente ci si trova bene, ogni pixel conquistato è prezioso. Indi, non occorre precisare che DockBarX rappresenta un'ottima soluzione al posto dell'ingombrante e poco funzionale taskbar di GNOME.
L'impatto generale è stato mitico: questo affarino risponde perfettamente ai miei input e alle mie esigenze, i suoi primi giorni in università sono stati il rodaggio, che è stato superato a pieni voti: schermo piccolo ma non troppo, calore prossimo allo zero e una batteria che, se si calibra bene l'utilizzo in confronto alla modalità standby, può risultare anche pressochè infinita; Anfìone è in piedi senza alimentatore da stamattina e adesso segna flag rossa per la batteria, anche se mancano ancora buoni venti minuti alla scarica.
La tastiera, non lo avrei mai creduto, è comodissima al contrario di parecchi netbook che avevo provato, e questo è un dato interessante, dato che finora è il primo computer della categoria che incontro che sa fornirmi una comodità simile mentre scrivo. Ci tengo a notificare che l'impatto peggiore l'ho avuto con gli Asus, ma forse è solo questione di abitudine :P
Insomma, sono contentissimo dell'acquisto, bella cosa, ottimo utilizzo, grandi performance (per modo di dire) con un piccolo cuoricino. Dieci più.