Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Arch Linux - come iniziare

Ieri ho sparso per la rete i miei pensieri mentre aggiornavo la bellissima Arch che uso come workstation, da poco migrata a KDE, ed ho ricevuto qualche feedback su Twitter, in particolare dal carissimo Aldo che ormai, con gli ultimi episodi riguardanti GNOME 3 e Ubuntu, sta diventando una sorta di compagno di karma al quale mi affeziono.

Ebbene, mi è stato chiesto un po' di Arch, e da manutentore di quasi cinquanta pacchetti sull'ArchLinux User Repository ritengo di potermi considerare una persona affidabile per dare consigli su tale distribuzione.

I miei consigli su come approcciare questa fantamitica (LOL) distribuzione sono di due tipologie: bibliografici e personali. Non si può infatti entrare nel mondo di Arch senza conoscerne le risorse più importanti, i pregi e i difetti, elencati da altri nella documentazione ufficiale che, posso garantirlo, è scritta in maniera assolutamente imparziale.

Letture

Le letture che consiglio provengono tutte da quello stupendo mare di pagine che è l'ArchWiki. Nessun utente Arch può sopravvivere senza l'ArchWiki al suo fianco, è un po' come la Guida Galattica per Autostoppisti del bravo arciere, se non del mondo Linux in generale: a parte  alcune istruzioni non distro-agnostiche infatti quasi tutta la documentazione di Arch Linux va in realtà bene per qualsiasi sistema. Unite questo fatto alla quantità di documentazione presente, ed avrete una risorsa finale da avere sempre al vostro fianco ;)

Ma orsù, le pagine consigliate:

  1. Arch Linux: Descrizione della distro e dei suoi principi. Vi da un'idea generale del tutto.
  2. The Arch Way: Descrizione della "Arch Way", ossia quella maniera di fare le cose tipica di Arch e progetti derivati.
  3. Comparazione tra Arch e altre distro: Lettura veloce :D
  4. Beginner's Guide: Una sorta di Manuale delle Giovani Marmotte per aspiranti archers. Mi consideri un guru? Ho studiato prima di tutto su questo manuale. Un sacco di cose che so vengono da questa guida.
  5. Pacman: Il package manager di Arch Linux. Usi e costumi di questo fantastico software ;)

Moniti e consigli

Ecco la parte personale. In realtà con le letture sopra elencate vi sarete fatti un'idea, ma io voglio ribadire alcuni principi. Innanzi tutto, non usate e non consigliate Arch se non siete molto nerd/wannabe nerd, o comunque utenti abbastanza esperti; c'è un motivo per cui l'installazione e tutto il sistema partono dalla sola riga di comando, che è quello di permettere all'utente di costruire da sè il proprio sistema, senza ricorrere a settaggi predefiniti. Se siete utenti piuttosto pigri, e volete un sistema che semplicemente funzioni, Arch Linux non è la distro che fa per voi; l'arciere è un maniaco della personalizzazione, uno che va a ravanare in fondo alle cose. Esistono triliardi di distro, Ubuntu in cima a tutte, che forniscono da subito un ambiente funzionale. Tuttavia, non è costruito esattamente sulle vostre esigenze, ma su un collage di vari stereotipi di utente; a volte personalizzare un ambiente troppo fornito può essere più difficile che costruirsene uno da soli. È lì che arrivano distro come Arch: dar la possibilità a chiunque di poter "mettere insieme i pezzi" è qualcosa di sacrosanto, e l'obiettivo del progetto è quello di fornire all'utente tutti gli strumenti base, come una sorta di coltellino svizzero, per mettere in piedi la propria infrastruttura diversa da ogni altra. Il pezzo principale è Pacman, ma ovviamente ogni coltellino può essere "pimpato" con strumenti extra, alias, e cose del genere, per rendere il lavoro assolutamente più comodo. Chi ha detto che la consolle dev'essere triste e smorta? Meglio renderla più confortevole no? ;)

No more privacy

È inutile, quando dico che la privacy è un qualcosa che non esiste più, ho ragione. O meglio, ci sono vari modi per proteggere la propria identità in rete e non, però bisogna essere dei bravi utenti; non tutti lo siamo, e non tutte le organizzazioni ci vengono incontro per tutelare le nostre ragioni.

Oggi ho ricevuto una mail, mentre ero all'aeroporto di Malpensa e aspettavo placidamente il mio imbarco; mi sono imbestialito non poco, e tutti in sala hanno potuto leggere il disappunto sul mio volto. Perchè? Beh, guardate voi stessi:

[Ovviamente la mail l'ho letta dall'androide <3]

Una mail con mille destinatari, tutti in chiaro! Il massimo della privacy no? Bel modo di sputtanare, magari, un indirizzo di posta che fino ad ora era stato preservato indenne da tutto questo. Ovviamente non parlo per me, dato che il filtro antispam di GMail mi intercetta di tutto, dal Cialis alle finanziarie con sede alle Cayman :D

Comunque, carissimi del CodeMotion, se siete stati voi a fare questa cosa, o comunque a vendere i miei (e di molti altri) dati a certi ciarlatani, vi auguro una notte di diarrea, perchè questo episodio trasuda mancanza di professionalità da tutti i bit.

Linux ha veramente vinto?

Era qualche giorno che riflettevo su questo tema, e forse credo di essere arrivato ad una conclusione che posso mettere per iscritto. In questa conclusione vanno a confluire un po' tutti gli ultimi anni della mia vita, delle mie azioni, di me, e di tanti altri che hanno condiviso tantissimo con il sottoscritto tramite molteplici esperienze fianco a fianco.

E vedendo come Luca se la cavi benissimo allo SMAU, gestendo domande insistenti di colletti inamidati bianchi tutti interessati al cloud Linux-based di Canonical per la propria azienda, vedendo allo stesso evento una piccola azienda vendere servizi di assistenza per desktop Linux (particolarmente OpenSuSe), vedendo un sacco di altro piccoli episodi, ho fiducia, e comprendo. Comprendo che è finita l'era di "Linux solo per gli hacker", il tempo in cui veniva nominata Ubuntu e le persone chiedevano se la preferivi con il ragù o in bianco.

Adesso, sentendo Ubuntu, percependo Linux, le persone capiscono che stai proponendo, usando, parlando di un sistema operativo che ha un sacco di caratteristiche positive, facile da usare, sicuro, gratuito, all'altezza delle controparti commerciali. Si certo, si può discutere sui software che mancano, ma ormai sono bazzecole. La gente usa il PC per andare su Facebook a controllare Farmville, e mi pare che sempre più gente, volente o nolente, usi Linux per fare ciò.

Oltre questo, ieri sono salito sull'autobus. E nell'arco di circa tre sedili, ho visto un Acer Liquid, il mio Desire, un Desire HD, un Ideos. Tutti dispositivi diversi, in mano a persone di ceto diverso, e tutti quanti che facevano girare il mio OS preferito. Si, forse Linux ha davvero sconfitto Microsoft.

E l'ha sconfitta nel modo migliore possibile: un modo che non ci saremmo mai aspettati. E quando tutti diranno "questo è stato l'anno di Linux", sarà troppo tardi, o troppo presto, o esagerato: la forza del pinguino sta proprio nel fatto che non c'è mai stato "l'anno di Linux". Ogni anno è stato l'anno di Linux, e nessuno se n'è mai accorto.

Io NON sono GNOME.

È uscita ieri la prima release stabile di questo grandissimo ambiente desktop; ovviamente, quando dico "grandissimo", mi riferisco al suo ramo ormai passato, lo stabilissimo, ergonomicissimo, bellissimo GNOME 2.X.

Ho installato ieri GNOME3 sperando di poter cambiare idea sul suo conto, ma a quanto pare il team di GNOME ha deciso che io, da questa release, dovevo essere solo deluso; appena ho visto il processo gnome-shell rubare il 30% della mia CPU per fare anche la cosa più banale, ho deciso che la prossima chance per GNOME avverrà, a meno di miei ripensamenti (e sicuramente con una diversa configurazione del desktop), con il rilascio della 3.2.

Bye bye baby. E lo dico con cordoglio, lo dico da quasi "storico" utente di GNOME 2.X; lo dico da persona che si è sempre trovata bene con GNOME, che era GNOME, e che adesso non lo è più. No.

Io non sono più GNOME.

Eclipse: sostituire XulRunner con Webkit

Da qualche giorno ho avuto problemi di smadonnamenti con la mia bellissima, fidatissima, usercentricissima e bleeding-edge-issima ArchLinux; con l'ultimo aggiornamento di XulRunner infatti, motore grafico utilizzato da più componenti del mio ambiente desktop tra cui Firefox (che non uso abitualmente), Eclipse riscontra dei fastidiosi bachi. Più precisamente, si trova a dover fronteggiare mostri vari quando si trova in condizione di dover far apparire quelle simpatiche finestrelle che ti suggeriscono i nomi delle funzioni.

Ecco, aggiornando XulRunner ho riscontrato questa piccola incongruenza, e nell'attesa che gli adorati sviluppatori sistemino le cose, sono andato a cercare un po' sulla board internazionale, trovando questo piccolo consiglio che riporto di seguito, e che consiste nel cambiare motore di rendering all'interfaccia di Eclipse, basandola non più sulle librerie piuttosto datate che sono alla base di Firefox, bensì su Webkit, motore di rendering di Chrome, Safari, e qualsiasi altro browser che abbia la decenza di preferire tecnologie migliori (haha. :D); basta andarsi a rifinire, armati di coltellino svizzero, il file di configurazione dell'IDE.

Andiamo, da terminale, perchè noi siamo uomini veri, ad editare il file:

sudo nano /usr/share/eclipse/eclipse.ini

Se non volete usare nano potete anche usare vi, a vostro rischio e pericolo. Ora, dentro il file avremo delle righe di questo genere (ve le incollo per assicurarci tutti insieme di aver aperto il file giusto, si sa mai):

-startup
plugins/org.eclipse.equinox.launcher_1.1.1.R36x_v20101122_1400.jar
--launcher.library
plugins/org.eclipse.equinox.launcher.gtk.linux.x86_1.1.2.R36x_v20101019_1345
-showsplash
org.eclipse.platform
--launcher.XXMaxPermSize
512m
--launcher.defaultAction
openFile
-vmargs
-Xms40m
-Xmx768m

Adesso, per sostituire il motore di rendering, basta abilitare l'opzione misteriosamente built-in di Eclipse. Lode agli sviluppatori, che permettono con questa semplice riga di fare il toggle e cambiare agilmente:

-Dorg.eclipse.swt.browser.UseWebKitGTK=true

Salviamo, chiudiamo, uccidiamo Eclipse. Poi riapriamolo. Et voilà :)

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