Ungoogling
Marco ha parlato molto male di me perché mi piace The Beekeeper. Voglio solo dire in mia difesa che io adoro qualsiasi puttanata scritta col palese intento degli autori di divertirsi smodatamente, e a me Beekeeper piace per quel motivo lì. Jason Statham, le botte, le cose, non serve che stia a spiegarvelo ulteriormente. Certo, potremmo parlare dell’abuso recente dell’archetipo del sicario micidiale che si è ritirato, ma questo forse è materiale per un’altra volta (e per svariate birre).
Quello che invece merita un approfondimento più minuzioso è una roba che ho avuto l’opportunità di eviscerare con lui privatamente riguardo il mio personale processo di “ungoogling”, che è da un po’ che porto pigramente avanti, avendo capito grazie a due anni di terapia che io sono uno in realtà psicologicamente equipaggiato per affrontare grandi compiti un po’ per volta.
Principalmente l’aspetto che finora ho coperto di più è la mail. Da ormai un po’ di anni, scontento principalmente delle fotocamere montate sugli smartphone Android ho comprato un iPhone1, e di questo ho cominciato a usare parecchie cose togliendo man mano la roba da Google. Questo post mi serve principalmente, va detto, da checklist.
La componente maggiore del mio ungoogling, come tutti, penso che sia la migrazione da GMail. Su questo, pochissimo da dire ma espandibile a piacere: Fastmail offre un servizio talmente ben ingegnerizzato di suo, con un tool di migrazione che ti aggancia la vecchia casella del tuo vecchio provider per poi aiutarti a fare una migrazione graduale, che è veramente il top del sogno. In particolare, a me la cosa che è stata utile non è stata solamente la funzione di import della mailbox con relativo forwarding, ma il fatto che mi siano rimasti agganciati i calendari condivisi. Grosso plus. Ne ho un paio a cui non posso decisamente rinunciare.
Da un bel po’ di tempo quindi in realtà rispondo a [email protected] come indirizzo email personale2, e ci ho piano piano spostato tutte le mie cose. Per il resto:
- Google Maps: sto lentamente cominciando a usare Apple Maps che nel tempo è migliorato parecchio. Non ne ho grande necessità se non come navigatore in macchina, e finora ancora non sono andato dentro a un fiume col cofano;
- YouTube: Non penso che riuscirò mai a eliminarlo. C’è troppa roba. I miei contenuti (semi-privati) però li sto caricando su un’istanza di Peertube neozelandese, sperando che regga per abbastanza anni.
- Google Drive: Per ora imprescindibile, ma vorrei migrare a un’istanza di Nextcloud self-hosted;
- Google Photos: Ho migrato a Amazon Photos perché come Marco posso portare avanti una battaglia etica alla volta. In futuro vorrei passare ad Immich, ma onestamente parlando mi caco addosso dei backup (che dovrei comunque avere).
- Google Calendar: Tutto integrato dentro Fastmail quindi ho migrato pure quello, a parte i calendari condivisi chiaramente. Il sync con un calendario Google che fa da proxy mi sembra alla fine un tradeoff accettabile.
- Google Search: La parte più importante, che stavo per tralasciare per distrazione. Ho una subscription attiva da un bel po’ di mesi a Kagi. Devo dire che nonostante tutto quello che si dice su Google che non è più una search company eccetera eccetera le remore maggiori a parte la mail me le sono fatte proprio per il motore di ricerca. Usavo da parecchio DuckDuckGo, ma ogni tanto andavo comunque a finire su Google e soprattutto non mi piaceva che DuckDuckGo fosse praticamente una skin di Bing Search. Kagi invece pare che non lo sia, offre insieme alla sua subscription una serie di servizi carini, e soprattutto i risultati sono buoni al punto tale che ormai è veramente raro che io non trovi quello che sto cercando.
Detto ciò, detto tutto: mi pare di essere a buon punto. :-D
Volevo infine ricordare che non prendo la stecca né da Fastmail né da Kagi, sono consigli che do perché mi piacciono particolarmente i loro prodotti.
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Mi accorgo solo ora che praticamente uso un dispositivo Apple per volta. Ho avuto un Macbook per moltissimi anni, e senza vergogna devo dire che è il laptop che mi ha servito meglio. Con il passaggio di nuovo a Linux ho preso un iPhone. Probabilmente è la soglia massima di quanto io sia disposto a sopportare della società di Cupertino. ↩
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Principalmente la vecchia gmail la sto usando per qualche vecchia subscription e per le comunicazioni condominiali, dato che la mia bravissima amministratrice di condominio è stranamente sorda alla mia richiesta di cambiarmi la mail. ↩