Let your workflow... flow.
In questi giorni, mi sono improvvisamente reso conto di quanto le cianfrusaglie abbiano preso il posto della mia scrivania. Per la verità è stato un passo piuttosto importante, dato che arrivando a considerare quelle cose che non mi decidevo a buttare come potenziale immondizia, ho potuto constatare quanto effettivamente inficiassero sulla mia libertà di pensiero.
Essendo io poi sensibile alla presenza di polvere, effettivamente, ho odiato un po’ la marmaglia di oggetti sparsi e accatastati sotto, sopra e attorno al mio povero monitor esterno. Avevo pensato, tempo fa, di comprare una scrivania più lunga, semplicemente per spostarmi in maniera più agevole sul tavolo; non è stato necessario.
Dunque la mia considerazione riguardo ieri è: prima di comprare una scrivania più grande, pulisci quella di cui già disponi. Potresti accorgerti di aver sprecato un sacco di spazio fino a oggi, e non essertene minimamente reso conto.
Pur essendo io un cultore dell’ordine personale, ho capito che una scrivania pulita ti incita a fare e psicologicamente è più appagante, così ho deciso di liberare la scrivania dal dominio di Mordor degli oggetti inutili. Il caos riferito al mio cervello lo lascio (volentierissimo, beninteso) ai miei cassetti, che traboccano di “inspiring stuff” ogni volta che li apro: vedere oggetti di cui mi ero dimenticato persino che esistessero spesso su di me ha una funzione quasi ispirativa, infatti.
Ci tengo poi a ribadire che il terremoto di ieri non credo sia colpa mia, anche se a questo punto non credo metterò più a posto il divano su cui languono panni e gadget.