Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

KDE: la mia configurazione

Ho deciso di scrivere questo post dopo aver visto su Google+ che effettivamente in tanti hanno mostrato interesse per le componenti del mio desktop, così effettivamente mi sono accorto che forse era meglio tornare ai vecchi tempi: scrivere cioè un post come memorandum personale, nel caso cambiassi macchina, e come punto di discussione e di condivisione del know-how per gli altri. Sai mai, infatti, che arrivi qualcuno che non sappia i trucchetti banali che andrò ad esporre.

Keep It Simple: leviamo la robaccia

Parecchio del lavoro che ho fatto sul mio KDE appena installato è stato orientato alla semplificazione. Il K Desktop Environment è una massa di cose che, compilate ed eseguite senza un minimo di tweaking, non ha minimamente senso. La cosa positiva è che, se ci impegnamo, rimane tutto configurabile comodamente attraverso pratici menù visuali, niente di trascendentale quindi. Il primo trucchetto che applico io di solito, è disattivare Nepomuk. Si si, lo so, Nepomuk e l'indicizzazione sono in realtà come pilastri per KDE dalla release 4 in poi, ma a me serviva qualcosa di usabile e che non fosse eccessivamente pesante sulla CPU, quindi via l'indicizzazione. Andate nelle impostazioni di sistema e levate il segno di spunta a quel coso.

La seconda cosa è levare, ogni volta che posso, i pulsanti idioti. Sono un fan del look and feel minimale, e con un colpo di click destro sulla toolbar delle finestre, molte volte appare un menù contestuale molto carino che ci permette di scegliere grandezza e cose varie, riguardo le icone e i testi. È vero, magari dovrebbero esserci dei defaults maggiormente settabili, ma comunque per ogni applicazione possiamo avere la nostra impostazione di toolbar preferita; per esempio, io per Kopete ho una finestra di chat in cui se compare la menubar è grasso che cola (perchè non la so togliere eh - ah a posto, trovato adesso, non scherzo).

Allo stesso modo andiamo nelle preferenze dell'aspetto delle applicazioni, e configuriamoci per bene Oxygen: togliamo le animazioni, lasciamo solo quello che ci interessa, e facciamo un bel lifting alle scrollbar, le quali se di default possono essere orribili, con qualche ritocco diventano molto belle a vedersi e assolutamente non invasive per l'occhio. Per finire di configurare Oxygen dobbiamo andare nelle preferenze dello spazio di lavoro, dove possiamo impostare il bordo delle finestre: io personalmente adoro le finestre borderless, quindi mi sono scelto qualcosa che andasse bene per me, comunque per dare una linea al mio desktop ho usato l'impostazione borderless e i pulsanti della finestra piccoli sulla sinistra (à la OSX).

Per finire, disabilitiamo tutti gli effetti desktop che non siano le ombre, e qualche cosa d'altro a piacere. Io ho addirittura impostato il compositing su XRender, per far consumare ancora meno CPU a KWin, che comunque è diventato un software dal consumo addirittura ragionevole con KDE 4.7.0. Dovremmo più o meno esserci, la prima parte, quella della scrematura è completata.

Lo spazio di lavoro

È importante chiarire che io non uso KDE come viene accessoriato, con tutti i plasmoidi e le minchiatine varie. La mia configurazione di KDE riflette la semplicità che a me piace mantenere sul desktop, e la funzionalità prima di tutto. Quindi via tutto quello che non serve, e ripristiniamo le funzionalità che tanto ci piacciono di ambienti desktop un po' più "retrogradi" ma che ci fanno lavorare in scioltezza, aumentando la nostra produttività e non costrigendoci ad aprire programmi su programmi per ogni task. Il mio KDE quindi è costituito da un pannello solamente, dove risiedono Lancelot (il "blob" per lanciare i programmi), la taskbar molto tradizionale, e la system tray. Poco altro.

Potete ovviamente decidere voi se piazzare questo pannellone in alto o in basso, comunque fatelo con cura perchè sarà poi il vostro riferimento spaziale per qualsiasi attività. Nel mentre, levando tutti i plasmoidi, clickando di destro, possiamo andare a cambiare non solo lo sfondo, ma attraverso il submenù Disposizione, possiamo ripristinare il bellissimo desktop classico al quale eravamo tanto abituati, scegliendo Vista delle Cartelle. La posizione poi, se far fare ad /home/`whoami` da scrivania o creare una directory apposita, è totalmente arbitraria.

Avete scelto uno sfondo che vi piaccia? Bene. Perchè adesso chi smanetta mi deve seguire.

Personalizzazione di Konsole

Dato che a quanto pare gli altri terminali sono tutti effettivamente piuttosto brutti, vi mostro come ho ridotto la mia Konsole, con l'aiuto del sapiente Zidagar che effettivamente ha saputo darmi qualche dritta nel momento del bisogno. Borderless, rigorosamente (è bella), a sfondo nero, con un colore foreground che vi piaccia, e senza menubar. Aspetto semplice, bello e confortevole: cosa diavolo volete d'altro da una riga di comando? :D

Per togliere di mezzo la menubar, od eventualmente rimetterla al suo posto, basta un colpo di Shift+CTRL+M; come font consiglio Terminus, o Monaco che il mio monospaziato preferito.

Varie ed eventuali

Come ultimo consiglio, andate a smanettare nel gestore delle impostazioni per qualsiasi cosa. KDE ha l'unico pregio di essere pienamente configurabile (oltre che molto bello e accattivante visivamente) quindi se volete fargli fare qualcosa, sappiate che egli può. Prima di schifare KDE in ogni caso, a ogni utente raccomando di configurare per bene tutto spendendoci qualche oretta, settando magari moltissime shortcut per lavorare in maniera più agile. Ovviamente per l'integrazione GTK ho usato il nuovissimo Oxygen-GTK di cui si parla molto in rete, specificatamente per l'integrazione di Chrome all'interno di KDE penso di scrivere un articolo a parte, perchè effettivamente è un lavoraccio combinare tutti gli aggiustamenti necessari ad un tema che non lo faccia diventare un'aberrazione.

Piccolo punto in sospeso è il desktop: nella Software Compilation 4.7.0 infatti è migliorato, ma la scrivania tradizionale ha ancora bisogno di tanto amore. Altro piccolo tip: siccome le ombre azzurre sono terribili, dal menù di configurazione di Oxygen per quanto riguarda i bordi della finestra, è possibile riportare quella schifezza al colore nero naturale che gli compete.

Hasta luego.

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