Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Di Linux difficile, ossia come abbattere un pregiudizio.

Ormai ho capito che i racconti di papà Bl@storo piacciono, perciò mi dedicherò a raccontarvi un altro piccolo traguardo raggiunto dal sistema operativo più amato dai nerd italiani nella mia facoltà universitaria; sono più di due settimane che non tocco questo blog, semplicemente per il fatto che sono stato fagocitato da una sessione di esoneri abbastanza intensa. Insomma, veniamo al racconto. L'altra mattina ero in facoltà, arrivo e mi metto a chiacchierare con il mio amico David, artista che peraltro stimo moltissimo, vivace mentalmente e di idee affini alle mie su molti punti. Man mano che il tempo passava, sono arrivati anche altri nostri amici, tra cui uno che aveva portato il suo nuovo gioiellino, un Sony Vaio in miniatura da circa undici pollici, con batteria a sei celle e un monitor che più che uno schermo sembrava una lamina di grafite.

Abbiamo iniziato a chiacchierare del più e del meno, mentre lo accendeva, e abbiamo visto lo splash di Windows XP che si avviava sul piccolo, gli abbiamo chiesto spiegazioni e David gli ha chiesto se aveva portato il CD di Xubuntu per provarla su quella meraviglia. Ordunque, ci siamo attrezzati e in poco tempo stava già partendo la live, data la disponibilità di un lettore CD integrato nel cosetto, mentre il nostro amico ci spiegava che aveva un po' paura, perchè un ingegnere informatico gli aveva detto che Linux è difficile da usare, da installare, e poteva danneggiare il computer. Io mi sono limitato ad alzare un sopracciglio, David è stato un attimo più... verboso :D

La live ha proseguito guidando il nostro amico nel processo di installazione di Ubuntu, che negli anni è stato reso sempre più a prova di persone carenti di intelligenza; dunque, compilati tutti i form, e lanciata l'installazione finalmente, ci è stato posto un interrogativo: ma Linux è veramente così difficile? La risposta è stata, dopo un attimo di riflessione, no. Molte cose sono state automatizzate, e come si è visto nei minuti successivi, il riconoscimento hardware è pressochè perfetto, contando la possibilità di installare driver rilasciati appositamente dalle case hardware apposta per il nostro sistema operativo, che saranno anche proprietari, ma nella maggior parte dei casi funzionano egregiamente.

Abbiamo proseguito la mattinata installando cose su cose in quel simil-netbook (simil si, perchè dentro c'è un Centrino Duo :D), aggiornandolo e configurandone bene i benchè minimi dettagli. Il nostro amico è rimasto soddisfatto, e ha continuato a raccontarci di quell'ingegnere, che in preda ai fumi dell'alcool gli aveva sconsigliato Linux, dicendone peste e corna in quanto a molti aspetti. Ebbene, è stato sdoganato un mito, ed è stato effettivamente visto come anche su hardware relativamente più ostico di una configurazione standard, comunque il sistema si comporti bene e riconosca correttamente le componenti. Ormai l'unica carenza di Linux è la diffusione, che ne impedisce la creazione di applicazioni più che specifiche; tuttavia le cose stanno cambiando. Sempre più Linux Boxes in facoltà, e nel mondo. Non sarà mai l'anno di Linux, e non lo è mai stato, semplicemente perchè Linux conquista terreno a poco a poco. Lentamente, ma in modo inesorabile.

Ah, e no, non ve lo do il numero di David, mi dispiace.

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