Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Il nuovo Trello per tablet Android

Trello per Android

E così, Trello ha finalmente annunciato di aver messo degli sforzi concreti a frutto per tirare fuori un'applicazione per tablet Android decente al posto di quella schifezza per smartphone riscalata che avevamo a disposizione prima. Non che avessi qualcosa contro l'app di Trello eh, ma se su smartphone poteva andare bene una versione di Trello carente di qualche funzionalità, su tablet (che personalmente comincio a usare sin troppo per lavoro) era un pianto continuo.

La nuova versione presenta un paio di feature carine: innanzi tutto su tablet e smartphone supporta le nuove barre trasparenti di Android 4.4, visto che anche l'occhio vuole la sua parte; ma non solo: abbiamo infatti una meravigliosa overview della nostra board, con tutte le liste sott'occhio e la possibilità di operare "a tutto schermo", che ci era negata nella versione precedente dove per spostarci da (esempio) To Do a Doing era necessario fare uno swipe.

In questo modo quindi (scontatamente) migliora l'usabilità e chi fa uso di Trello (come il sottoscritto ultimamente) non dovrà più tirare in ballo divinità varie per un motivo molto semplice: adesso sui tablet ogni elemento grafico è al suo posto, non ci sono sgorbi e l'interfaccia è stata ritoccata per essere veramente ben fatta.

Per ulteriori informazioni, installàtevela. È su Google Play.

E se Yahoo! comprasse Imgur?

I got fed up with all the other image hosts out there so I made my own. It doesn't force you to compress your images, and it has neat things like crop, resize, rotate, and compression from 10-100. It's my gift to you. Let's not see anymore imageshack/photobucket around here ;)

Con queste parole MrGrim (ovvero Alan Schaaf), su Reddit, lanciò un sacco di tempo fa Imgur, ovvero a detta sua un regalo (e lo è stato, davvero) per chi era stufo di vedersi costretto a usare altri siti di image hosting difficili da usare e invasivi nella user experience. È notizia di ieri che Yahoo! voglia acquistare l'ormai ultra popolare servizio di hosting di immagini, che nel tempo ha aumentato considerevolmente la propria base di utenti.

"Solo una coincidenza? Io non credo" - dice la mia anima complottista ben repressa e incelofanata: già Business Insider non ce la lascia intendere come un'acquisizione a basso costo per Yahoo! e la CEO Marissa Mayer, ma non solo: oltre i motivi strettamente finanziari per cui con le sue migliaia e migliaia (milioni?) di pagine viste al giorno sarebbe quantomeno non plausibile per Imgur chiudere bottega - e che i suoi boss cerchino di fare un'exit del genere - sicuramente Imgur per Yahoo! può diventare un ulteriore tassello all'interno del mosaico di storytelling di cui si sta circondando, a partire da Tumblr, pagato una cifra astronomica e che tutto sommato ancora prosegue sulle proprie gambe (nonostante i tagli al porno), per proseguire con Ptch oppure Rockmelt.

È chiaro che ci si prepara ad un salto di qualità che stiamo aspettando da mesi e mesi, l'occasione è ghiotta, Facebook e Google non sospettano niente (forse ;)) e sicuramente almeno a Mountain View, dal punto di vista dei narratori di storie, si trovano clamorosamente scoperti. Certo, c'è Google+, ma probabilmente con tutto l'arsenale che Yahoo! sta mettendo da parte, non basterà, esattamente come immagino che potrà tenere botta per poco il nuovo newsfeed di Facebook incentrato sui contenuti di rilievo.

Insomma: Imgur potrebbe essere una freccia di tutto rispetto nella faretra di Yahoo!, che potrebbe dover pagare parecchio, dato che i fondatori, gente di Reddit (mica cotiche), immagino che non venderebbero cara la pelle. Né avrebbero bisogno di farlo, visti i dati di Business Insider. Attendiamo.

Photo courtesy of marcusnelson

Geeksphone Revolution: Firefox OS arriva sui terminali high-end

Geeksphone Revolution

E insomma, finalmente è arrivato il momento per Firefox OS di scalare sui dispositivi di fascia alta, rendendo ultrafelici noi poveri consumisti dell'occidente che abbiamo un occhio sin troppo critico verso il lato prestazionale di un dispositivo, non valutando invece tutto il resto dell'iter (a volte anche filosofico) che conduce magari determinati processi ad un certo risultato.

Geeksphone Revolution quindi è il nome di questo nuovo smartphone in lavorazione da parte di Geeksphone, che come al solito si pone un passo avanti a tutti e dimostra ancora una volta di avere le idee chiare rispetto al piano di Mozilla e di essere disposta ad investire un ammontare di risorse notevole sul progetto, ormai non più proprio in fase di kickstart.

Onestamente i precedenti (Keon, Peak) developer phone per Firefox OS non mi hanno fatto impazzire: purtroppo l'hardware limitato ne coerciva le capacità e sicuramente su un hardware più prestante Firefox OS potrà colpire sicuramente gli utenti, ma anche gli sviluppatori con qualcosa di magari più reattivo.

La cosa interessante di tutto questo è che i pazzi (secondo me eh :D) che hanno ordinato un Peak+ qualche mese fa, e che non è ancora stato spedito, potranno senza costi aggiuntivi fare lo switch direttamente al Revolution, che a questo punto sembra essere veramente una grossa scommessa sul piatto da parte di Geeksphone.

Vedremo qualche video review. E se mi convince... beh, non penserete mica che io sia così abominevole da lasciarlo tutto solo sullo scaffale?

La nuova Facebook chat

lonely dog

Facebook mi ha "rollato" la nuova chat.

Considerazioni: nulla che non sia già stato detto. I cosetti verdi a lato che indicano da quale device sei disponibile sono illeggibili. I balloon nella finestra di conversazione sono orripilanti, troppo diversi dal resto della UI e troppo simili al form factor mobile.

Una menzione di (dis)onore la merita il design con gradiente annesso dei balloon di chat, assolutamente incoerente con le barre piatte di Facebook, che in un certo senso è stato un antesignano della moda del flat. Ma poi, voglio dire, se dovete fare i balloon con le stondature (quando tutto il resto è spigolosissimo...) almeno fateli pixel perfect. Non così, ché esiste un aggettivo solo per definire quegli angoli: brutti.

La foto che vedete in cima al post è la mia faccia: ma non potete ridarmi la versione precedente? Di solito odio chi fa questo tipo di richieste, ma questa volta è stato passato ogni limite: dopo una serie di aggiornamenti accettabili, *Facebook ha fatto del suo meglio per fare del suo peggio**. Notevole.

Photo courtesy of Heather Buckley

Yandex apre i propri DNS: piccolo test approfondito

Proprio in questi giorni, ho visto che Yandex ha finalmente messo in stato di operatività il proprio DNS pubblico. Evidentemente l'operazione del colosso russo è un po' la stessa di Google, anche se in scala minore (non intesa come worldwide) e - beh - anche dai risultati un po' troppo deficitari per quello che a tutti gli effetti è uno dei motori di ricerca e provider di servizi di maggioranza da quelle parti.

Ho infatti voluto fare qualche test, tanto per fare, dato che nel frattempo seguivo Omar che spiegava un po' di iOS, così ho attivato namebench, un pratico programmino in Python fatto da Google proprio per individuare i DNS migliori nella propria zona.

Gli IP dei server sono rispettivamente:

  • 77.88.8.1 per il server DNS primario;
  • 77.88.8.8 per il server DNS secondario.

Test tramite namebench

Il caso d'uso mi ha fornito la possibilità di documentarmi su namebench e usarlo: è un cosino carino, e per fare qualche analisi prestazionale sui DNS che ci interessano è probabilmente uno dei migliori software sulla faccia della terra. L'unico all'altezza, mi pare, avrei dovuto farlo girare tramite Wine (essenzialmente perché solo per Windows), quindi anche no.

Namebench mi ha dato qualche risultato interessante. Per esempio, dei bellissimi grafici fatti con Google Charts della reattività di alcuni popolari server DNS comparati a quelli di Yandex:

Yandex DNS response duration

Come vediamo, i DNS di Yandex in questo ambito arrivano praticamente ultimi. Se la cavano un po' meglio guardando la distribution chart delle risposte, anche se chiaramente non c'è storia con i DNS di Google, tantomeno con quelli delle major principali con cui è stato fatto il confronto. Chiaramente con i DNS di Telecom il confronto viene impari, perché si trovano su territorio nazionale, mentre verso la Russia a me potrebbero essere state applicate delle limitazioni di servizio per quanto riguarda i miei pacchetti in entrata da loro (è normale, ogni provider lo fa).

Yandex DNS response distribution chart

Insomma, come mi aveva preannunciato il buon Dema su Twitter e come era emerso dai miei rapidi ping preliminari, poca roba di cui essere felici. Però è stato un bell'esperimento nerd.

http://twitter.com/dema/status/400217983970447360

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