Mi è capitato di inciampare nel post che linko sopra, di Jono Bacon, che dice che si è innamorato di Atom come editor di codice. A parte i lustrini sul “adesso lavoro a GitHub, suckers” (che effettivamente ha ogni titolo per piazzare :-D), ha condiviso una serie di impressioni, e il suo setup che - devo ammettere - ci tengo a copiare prima possibile. Purtroppo però con me Atom non sta avendo lo stesso viaggio rose e fiori:
Back in the day I used to use Eclipse with the PyDev plugin. I then moved on to use GEdit with a few extensions switched on. After that I moved to Geany. I have to admit, much to the shock of some of you, I never really stuck with Sublime, despite a few attempts.
Non capisco seriamente, dopo i primi venti minuti di utilizzo, come si faccia a non amare Sublime Text, e trovare allo stesso tempo Atom così affascinante - dato che Atom è una versione un po’ più “fighetta” del celebre editor che ormai è diventato un must-have per tutti gli sviluppatori. In questi giorni comunque ho avuto modo di provare Atom e qualche pregio ce l’ha:
- Supporto veramente buono a temi e coloscheme
- Eccellente autocompletamento della sintassi e buoni snippet
- È basato su Electron, che è la prossima tecnologia su cui voglio mettere le mani
- La personalizzabilità è all’ordine del giorno
- APM, ovvero il package manager di Atom che è banalmente un wrapper di NPM che installa temi e plugin da riga di comando
Nonostante questo però, ho trovato dei lati negativi che mi è stato impossibile sormontare, almeno per il lavoro quotidiani in ufficio:
- Atom è lento. Dico davvero: parlando di file molto grandi, è praticamente impossibile praticare uno scroll un po’ violento senza imbattersi nell’editor che arranca per starti dietro. Sublime mi ha abituato piuttosto male riguardo questo (non facendo veramente una piega anche su file da 40000 righe di codice) e mi aspetto sinceramente che un editor di testo che si pone come concorrente di Sublime Text. Colpa di Electron? Colpa di Javascript? Colpa di miocuggino? Che ne so.
- Nonostante ci siano molti plugin veramente fatti bene, il numero di estensioni disponibili non compete minimamente con quello di Sublime
- Il formato dei syntax highlighter è codificato in uno standard robusto che fa uso di JSON come notazione, tuttavia rompe la compatibilità con il formato supportato da Sublime Text, che era a sua volta retrocompatibile con quello di TextMate
Insomma, c’è materiale su cui riflettere; per quanto concerne le prestazioni, Atom è migliorato negli ultimi tempi ma senza lasciarmi a bocca aperta. Mi aspetto che migliori ancora per adottarlo su tutte le workstation, dato che mentre Sublime Text è fatto di codice proprietario, Atom è completamente open source.
The only thing that matters in software is the experience of the user.
Proprio in questi giorni è stato reso disponibile Wireshark 2.0.
Actually, quite a few things have changed. The user interface has been completely rewritten using a different interface library (Qt). It has been streamlined so that you can work faster and it should have a better look and feel on every platform. The screenshots above are similar because we’ve also tried to ensure that the new UI is familiar to current users. The features you’re used to are still there and in the same place (or at least nearby). They should work much more smoothly, however.
Tra le cose importanti, oltre ai grafici e a un piccolo redesign dell’interfaccia grafica, abbiamo anche il fatto che tutto quanto il frontend è stato riscritto in Qt, il che significa che ad esempio non abbiamo più bisogno di X11 per eseguire Wireshark su Mac. Un’altra novità che a me è piaciuta tantissimo è questa:
Intelligent scrollbar. As you scroll through the packet list you might notice that the scroll bar itself looks odd. It now features a map of nearby packets, similar to the “minimap” available in many modern text editors. The number of packets shown in the map is the same as the number of physical vertical pixels in your scrollbar. The more pixels you have, the more packets you can see. In other words, if you use Wireshark regularly you now have a legitimate business case for a retina display.
Insomma, che dire: andate, e scaricate :-P
In questi giorni sta girando per Internet il post stupendo di @ndrsju che mette in mostra un bel po’ di screenshot richiesti nel 2002, sempre in giro per la rete. A parte il fatto che comunque mi stupisce un po’ guardare indietro, specialmente per com’era ridotto male Linux/Unix ai tempi (diciamocelo), ci sono un paio di cose che mi hanno creato degli scompensi:
- I nostri desktop erano veramente brutti; eppure a noi piacevano tantissimo :-D Come diavolo è possibile anche solo guardare ad un’interfaccia grafica come quella di KDE del 2002 o di Windows XP senza rimanere traumatizzati?
- È ancora in parte così, ma nel 2002 di più: mettersi in contatto con un certo tipo di persone è veramente facile, ed è veramente una bazzecola rubare anche solo un millesimo della conoscenza tecnica di persone come Dennis Ritchie (uno che, così per fare, ha inventato il C), le quali…
- Usano qualcosa che non ti aspetteresti mai: Dennis Ritchie usava Windows NT? -> wat face here.
A parte queste osservazioni estemporanee, è veramente affascinante la personalizzabilità di Unix, e poter guardare da vicino dei “desktop famosi”, sperando ispezionandoli di cogliere qualcosa che ci farà sorridere. Lo fate anche voi vero? :-)
Sono commosso: sono nei credits di archeostickers.com.
(Ma cosa sono le archeostickers? Beh, sono un set di sticker per Telegram partorite dalla mente trasversalmente affetta di amici a cui voglio bene.)