02 Sep 2010
Oggi pomeriggio girovagando sul web mi è caduto l'occhio (o per meglio dire il browser :D) su questo interessante supermegaposter, che è così caruccio che vorrei stamparlo per l'intiero e piazzarlo su una parete della mia stanza. In realtà più che un megaposter è un'infografica veramente enorme che mostra come sarà rivoluzionata Internet e come sarà nel 2020. Maestro, vai con l'immagine prego.

In maniera molto creativa quest'immagine, in versione ingrandita qua, viste le diottrie che perdereste per leggere questa versione, espone parecchie cose carine, come il presunto abbattimento in parte della barriera imposta dal digital divide, dato l'accrescimento smisurato del numero di utenti (oppure il tizio suppone che facciamo una massa di bambini urlanti adesso, cosa che non raccomando), e il decentramento geografico dell'utenza e dei servizi.
La parte comunque che mi ha fatto maggiormente riflettere e godere anche dal punto di vista del sistema limbico è stata quella dove vengono calcolati gli host attuali, e vengono comparati al futuro, dove ci saranno centinaia di gateway per accedere alla rete in modo semplice: se ci pensiamo, con l'avvento delle moderne reti 3G e 4G (e a tal proposito vi linko il post del mio compagno di banco MrModd che trae un paio di considerazioni interessanti) è facilissimo già adesso entrare in comunicazione con chi ci sta intorno per via telematica.
Il resto del megacoso potete leggerlo anche da soli, non servo certo io a fare da occhiale da vista, tuttavia mi spiace vedere, nonostante la crescente nerdizzazione della popolazione di Internet, il termine hacker così pesantemente vessato nell'ultimo riquadro dove si parla dei rischi dal punto di vista della sicurezza che tutta questa interconnessione tra i mezzi porterà.
s/hacker/cracker/
;)
Interessante, bella da vedere. Un'infografica fatta come si deve :D
31 Aug 2010
Appena ho visto questa aberrazione su Twitter, non ho resistito: mi sono detto, si, questa va assolutamente pubblicata ad imperitura memoria.

Genyo. Assolutamente genyo. Signori, ci troviamo di fronte a una svolta epocale: buttate via i vostri CD di Linux dove in 700Mb c'è il mondo. Sono pesanti e lenti.
Praticamente, come se io qualche post fa non avessi detto niente. Mi rimangio qualunque cosa, sono stato smentito.
LOL.
27 Aug 2010
Ogni tanto mi annoio, tutti gli umani lo fanno. Ci sono anche degli studi che dimostrano la costruttività della noia. Ebbene, in uno dei miei profondi momenti di noia ho pensato che molto probabilmente avrei rinnovato l'estetica del blog, e mi sarei messo a fare un pochino di programmazione web, così, tanto per. In questa maniera, mi sono imbattuto in Thematic.
Thematic, detto in parole povere, è una figata. Mi spiego meglio: si tratta di un framework per la creazione di temi per Wordpress, dalle possibilità tutt'altro che limitate. Ossia, possiamo creare con relativamente poco sforzo un tema derivato, che fletta il codice di Thematic alle nostre esigenze e sia così un tema figlio, o child theme in inglese. I child themes? Oh beh, sono una cosa fighissima: mettiamo il caso che io voglia modificare il CSS di un tema in mio possesso, ho due strade da intraprendere.
Quella tradizionale, secondo la quale prendo lo style.css del tema, lo modifico, lo salvo e via. Così però, in caso di aggiornamento automatico del suddetto tema io perderei qualunque personalizzazione effettuata: per questo motivo esiste la seconda via, la creazione ossia di un child theme che prenda il codice e le impostazioni del tema padre, li erediti e contemporaneamente sovrascriva ciò che io voglio con del codice scritto da me. In questa maniera aggiornando il tema padre non solo non perderei le personalizzazioni estetiche effettuate, ma beneficerei delle migliorie al codice originale apportate dall'autore del tema.
Thematic, con dei metodi particolari chiamati hook, che permettono di modificare, aggiungere o levare qualsiasi "pezzo" del tema, permette una personalizzazione a trecentosessanta gradi del tema padre, consentendo di aggiungere appunto il codice nei punti più disparati soprattutto grazie agli hook disposti in maniera strategica lungo tutto il codice, ma anche grazie a innumerevoli aree in cui è possibile inserire widget; non le ho contate, ma mi pare che al contrario degli altri temi Thematic abbia all'incirca poco più di dieci aree per disporre widget, vi potete scatenare :D
Il tema, per come è impostato di default, si comporta come un normale nero su bianco con titolo un po' grande, navbar e tutto il resto. La fantasia non impera, ma non deve essercene traccia nel tema base che nel suo aspetto pulito (rispecchiante il codice esteticamente gradevole) e nella semplicità che lo permea permette l'aggiunta di elementi in modo facile e veloce. Basta guardare come ho ridotto il mio blog personale in meno di quaranta minuti di lavoro: volevo un tema semplice e che si adattasse perfettamente a ciò che desideravo così... ho preso Thematic, e ho creato un tema figlio che lo personalizzasse come volevo. Ma il mio lavoro non è niente: nell'apposita galleria dei temi figli si possono trovare esempi di personalizzazione assoluta, con elementi spostati da un capo all'altro e intere aree ridisegnate.
Si, è davvero un bel giocattolo: adesso sapete con cosa ho pastrugnato nell'ultima mesata :P
P.S.: Lo stesso template del sito ufficiale è fatto con Thematic. Veramente fico :D
22 Aug 2010
Dopo un'attenta e profonda riflessione, sono arrivato all'inevitabile conclusione: Linux dovrebbe avere una rete di volontari, disposti ad andare casa per casa a mostrare le meraviglie del pinguino a chiunque voglia mettersi in gioco.
Tipo il Folletto.
P.S.: Sono in un periodo di pigrizia, ho tante cose per la testa, dovrei scriverle. Ma fa caldo, pazientate :D
30 Jul 2010
Ultimamente ne ho sentite molte su Dell, e sulla sua pessima abitudine di continuare a rivendere macchine con Ubuntu installata, pur facendo una pubblicità sfegatata a Windows al momento della scelta del sistema operativo che si vuole. È da un po' di tempo ormai che Dell propone questa sottospecie di ballot screen che mette in evidenza i pregi di entrambi i sistemi: per quanto riguarda Linux, ne sottolinea l'eleganza, l'innegabile sicurezza intrinseca, la velocità di boot e tante bellissime altre cose. Per quanto riguarda Windows, sottolinea altri aspetti che vanno sicuramente presi in considerazione.
Passando poi ad una sintesi, illustrando i motivi per cui effettuare una scelta e perchè effettuarne un'altra, Windows viene raccomandato perchè maggiormente supportato, perchè ci sono i programmi, e soprattutto viene detto: se sei alle prime armi, Windows è più facile. Ora, analizziamo insieme tutto ciò. Nei giorni scorsi c'è stato il putiferio su questo, le persone hanno accusato la casa di essere faziosa; io non la penso così. Dell è una casa che mira a fare soldi, no? E a farti trovare bene con il suo prodotto. Ora, se uno compra un PC con Linux, ed incomincia ad utilizzarlo con profitto, anche se prima non capiva una mazza (e Linux è ben più facile per un nabbo, parliamoci chiaro), sarà sicuramente un utente soddisfatto ma... mettiamo caso che il nostro omino abbia un problema con la linea ADSL. O con qualche dispositivo gestibile da PC che ha per casa.
Chiamerà il supporto. La affascinante signorina all'altro capo del telefono lo ascolterà pazientemente cercando di immaginare una possibile soluzione. Adesso vi racconto com'è stata una mia richiesta di supporto, nei panni di un nabbo.
Bl@ster: Ermh, buongiorno, da stamattina ho problemi con la linea ADSL, il modem continua a disconnettersi e non so come risolvere il problema.
Signorina: Si, ecco, clicki su Start.
Bl@ster: Eh?
Signorina: Clicki su Start, il pulsante Start.
Bl@ster: Ma... io non ho nessun pulsante Start.
Signorina: Com'è possibile, mi scusi...
Bl@ster: Abbia pazienza, sa, uso Linux...
tu-tu-tu-tu-tu...
Ora, capite? Non è colpa di Dell. È colpa loro. Dei nabbi stronzi; non saprei come altro chiamarli. Queste persone idiote, che non vengono istruite propriamente sul lavoro che svolgono e su ciò di cui ha bisogno l'utente, che non esitano a lasciarti lì col telefono penzoloni per ore. Loro, e i bimbiminkia che continuano a dire che Linux fa cagare perchè non ci gira collofdiutimoderuorfèrdùe, e tutte quelle persone che pensano che la E sia il pulsante dell'Internet [cit.], perchè con la loro niubbaggine straripante, non avendo la minima voglia di imparare ad usare il PC prima di metterci le mani, rallentano il progresso.
Per sopravvivere nella savana affili gli artigli, non aspetti che il predatore smussi i suoi.
Ed è questo il comportamento usuale delle case, che continuano a costringere l'utente nella bambagia loro malgrado; non è colpa di Dell se il supporto Telecom in assenza di un tasto Start va in bomba, non è colpa di Dell se la gente collassa quando non vede la E blu. Non è colpa di Dell. Perchè se fosse colpa di Dell, la situazione sarebbe molto peggio, mentre la colpa di un'utenza che non aumenta molto, è l'utenza stessa. Le capre. Le capre che clickano SI senza sapere cosa c'è scritto.