Una domenica di quarantena (ovvero un wrap up di quello che sto facendo, e alcuni consigli utili)
Una sorprendente domenica di quarantena, proprio così. Vorrei sempre scrivere di più, ma la verità è che non sono bravo coi titoli, e non mi va nemmeno di usare dei titoli precotti come numeri o altre cavolate del genere. Questa quarantena mi sta innescando un’inaspettata produttività su parecchi fronti, quando non mi assale la depressione nel vedere i miei coetanei così impattati da questa imminente depressione economica, noi che non abbiamo nemmeno fatto in tempo a riprenderci dallo scoppio della bolla dei mutui sub-prime.
Nonostante questo però sto facendo un sacco di cose! Mentre Agnese si diletta in cucina con risultati insperati, lei poi che mi si era presentata come una che “io non so fare quasi manco un uovo al tegamino”, io leggo codice, scrivo codice, leggo articoli, leggo libri, parlo con amici, gioco a Call of Duty1.
- Slack e Discord ormai sono la mia seconda casa. Se volete farvi una chiacchierata con dei programmatori con le palle ipercubiche potete unirvi allo Slack di RomaJS, o allo Slack internazionale di functional programming, che è pieno di geni e spunti assurdi; basta che vi ricordiate di fare join del canale #italy! Su Discord nel frattempo l’associazione culturale Lokendil ha il suo server molto ben organizzato dove ci sono vari tavoli e almeno una partita per sera :-) ma il divertimento vero è solo sul server di Alberto che è ancora marchiato come “lavori in corso” e dove mi trovate in maniera quasi permanente.
- Sto leggendo, ancora, il Ciclo di Death Gate.
- Sto scrivendo un mio prodotto. È un’idea che ho avuto a 22 anni, e niente di meglio di una quarantena e di un’imminente crisi economica per renderla reale e aspettare di poterla validare al primo momento propizio.
- Leggo di Andrea, e dei suoi post sulla serie più seguita della storia dopo Lost, X-Files e Belfagor: il Presidente Conte e le sue live su Facebook.
- Leggo di Brent Simmons, che ha perso il lavoro, ed è così competente nonché fortunato da avere già molteplici piani B, C, D da valutare.
- C is not how the computer works.
- Sto continuando a lavorare alla suite di test di integrazione di Apache CouchDB, di cui sono diventato committer, ma questo è qualcosa che vorrei trattare in un post a parte.
- I giocatori della mia campagna di Dungeons & Dragons, accidentalmente miei colleghi “nella vita reale”, continuano a fare a botte ogni settimana (circa) con i peggiori orrori del Monster Manual.
- Sempre per i consigli di lettura sparsi e non richiesti: Tech Debt and the Pragmatic Middle Ground.
Tutto sommato poteva andarmi peggio. È una bella quarantena.
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“Call of Duty non mi avrà mai” è stato uno dei motti videoludici sin dai primi vagiti della saga. Ragazzi, io i fissati degli sparatutto di guerra non li capisco, non c’è niente da fare, e come saga continua a farmi abbondantemente cacare. Tuttavia, questo Warzone, che è il battle royale2 di Call of Duty, è un po’ meno peggio degli altri e comunque giocato con gli amici ti fa fare due risate (insieme alle madonne di cui ho perso il conto, e credo abbiano perso il conto anche i miei vicini). Nella prima release di questo post, avevo lasciato questa footnote in sospeso. Grazie Julian! ↩
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Yay! Ho inserito la mia prima footnote dentro una footnote, come David Foster Wallace! Ma dicevo, anzi scrivevo: ormai le battle royale stanno ai giochi come le stories stanno ai social network. Tra un po’ avremo una modalità battle royale anche dentro Excel, dove devi fare fuori Clippy entro un tempo limite. ↩