Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Joey Hess e l'impegno come Debian Developer

Durante la piccola carrellata di post che ho attraversato scrivendo il piccolo (ed ennesimo) rant contro l’abuso delle riscritture delle history di progetto su Git tramite l’uso di git squash, ho letto qualche intervista in più a Joey Hess. In particolare mi ha attratto molto questa coppia di frasi:

I seem to have more time to spend in other online communities since I left Debian, but in a more diffuse way. Maybe that’s just what it’s like, to be involved in Free Software but not in the embrace of a big project like Debian.

Ho alzato le sopracciglia, principalmente per una ragione: l’affinità con il development sulla distribuzione di Joey ha attraversato le stesse fasi che ha attraversato la mia, suppongo. Avevo 50 pacchetti su AUR per Arch Linux, alcune mie cosette sono persino nei repository della distribuzione, eppure un giorno ho fatto “disown” di tutto, e ho lasciato il campo libero a chiunque volesse adottare la mole di roba che avevo da fare (che non era comunque troppa).

Da un momento all’altro ho sentito come di dover avanzare verso altro. Alla fine le community, i progetti open, io li vedo come luoghi dove una persona può passare grande parte del suo tempo, ma alla fine deve andar via verso una nuova avventura per affrontare un nuovo viaggio. La scelta di rimanere, che il luogo sia del codice o una distribuzione Linux, o qualsiasi altra cosa inerente l’open source, è una scelta forte; e ritengo che pensare di rimanere per sempre maintainer di un software, di un pacchetto, o di che altro, sia abbastanza degno di un Tacchino Induttivista.

comments powered by Disqus

Member of

Previous Random Next