Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

openSUSE.Asia 2024: quando Linux e il ramen si fondono

L’ultima settimana è stata allucinante: di ritorno dalla retreat del mio team a Norimberga, ci siamo imbarcati (io e il buon Jan) per openSUSE.Asia 2024, diretti a Tokyo.

Ho già parlato quest’anno di quanto sia affezionato alla terra nipponica, e tornarci tutto sommato dopo così poco tempo è stato veramente qualcosa di magico: ho percepito la sensazione di essere un habitué, ricordato posti, visitato per la seconda volta angoli di Tokyo che ormai conoscevo come le mie tasche. Questo non mi ha impedito di perdermi a Nakano Broadway e dentro la stazione di Shinjuku, ma penso che la prossima volta avrò ancora meno problemi di orientamento.

Appena arrivati, giusto il tempo di un ramen e di un sonno ristoratore per poi precipitarci negli uffici di SHIFT Inc. dove si è tenuta la conferenza. I nuovi uffici di SHIFT nella Mori JP Tower incarnano davvero il concetto di “office with a view”, devo dire. Se di giorno il panorama era mozzafiato, in questa stagione dove Tokyo sa mostrare il suo lato più nebbioso e autunnale:

Tokyo Day

La sera si arrivava a delle visioni uscite direttamente da un romanzo di Gibson:

Tokyo Night

Durante le due giornate di conferenza, i talk sono stati veramente interessanti. Dato l’intreccio con il Cross Distro Developers Camp (XDCC) si andava da verticali su openSUSE a cose più di ampio respiro come il mio talk su Rust e GTK4 per GNOME (ma non solo). Che, tra parentesi, spero sia piaciuto: le domande sono state parecchie e ha dato il via a una bella discussione post-talk, che date le tempistiche non è stata nemmeno ripresa per intero.

Ovviamente gran parte della conferenza è stata presa da talk su Micro OS e su come Micro OS sia un’eccellente piattaforma per workload containerizzati: il mio collega Jan Fooken ha anche parlato di come sia possibile ottenere il “proprio” Micro OS con pattern custom e così via usando solamente le feature messe a disposizione da OBS, da systemd e da mkosi.

Oltre ad esserci fatti una cultura su come funziona transactional-update (il tool per la gestione degli aggiornamenti di Micro OS) e su tutti i concetti implementati da un sistema operativo immutabile, abbiamo avuto chiaramente gli evergreen, ovvero la panoramica sullo stato dell’arte di openSUSE e gli aggiornamenti dalla Geeko Foundation sullo sviluppo di una struttura che permetta al progetto di prosperare. Il talk che ho apprezzato di più dal punto di vista tecnico sicuramente è stato quello di Giovanni Gherdovich su sched-ext, il nuovo meccanismo che permette agli sviluppatori di creare scheduler pluggabili nel kernel ottimizzati per casi d’uso specifici.

Il secondo giorno oltre al talk di Jan è stato il mio turno: come ho scritto sopra ho parlato di come sviluppare un’applicazione per GNOME (ma non solo) usando Rust, GTK, libadwaita e Relm4, una libreria che implementa i pattern reattivi per il rendering della UI che si ispira molto a Elm e React. Dato che più persone hanno allungato il collo in maniera telescopica quando ho mostrato gli esempi basati sia sul codice di esempio che sul codice di Cauldron (e non penso fosse per la dimensione dei font), penso di aver fatto un buon lavoro. Avrei voluto avere più tempo, ma quando ho scritto l’abstract pensavo che il materiale fosse pochino: solo in seguito ho capito che in realtà mi stavo impelagando in qualcosa che somigliava quasi più a un workshop che a un talk vero e proprio.

Onestamente non pensavo che avrei respirato un clima così vibrante di amicizia e community: molto spesso siamo portati a pensare che la community di openSUSE sia tutto sommato molto ristretta e non così viva, invece questa conferenza mi ha dimostrato il contrario. Ho viaggiato attraverso un oceano per scoprire che la distribuzione alla quale nel tempo libero metto qualche pezza qui e là è usata da un bel po’ di gente, nel mio posto preferito del mondo: persone in carne ed ossa a cui spero anche, nel mio piccolo, di aver fatto scoprire qualcosa in più. Un ecosistema che non avevo idea di quanto fosse immenso, a cui spero di aver dato il mio piccolissimo contributo.

どうもありがとうございます!

Una foto di gruppo, Thinkpad aperto e si esce a comandare

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