Fwd: Andrea Contino intervista Kari Geltemeyer
Riprendendo una delle mie rubriche preferite di sempre, #WhyIBlog, il mio amichetto Andrea ha intervistato Kari Geltemeyer. Devo ammettere di aver letto parecchi post di Kari trovando la sua scrittura molto bella.
Mi ha colpito:
Which future is waiting the blogosphere in your opinion?
I don’t know. I don’t expect there’s a big second wave or blogging renaissance around the corner, and maybe that’s okay. Most people seem to prefer the instant responses of social media and want that reinforcement, the faves and likes.
But I have a real soft spot for the bloggers who stick around, and a lot of favorites that I check every day. I think of the blogosphere now as a small neighborhood, and it’s populated by people who still want to just hold out a hand and say, come in and sit with me for a while. I just find personal blogs inherently interesting, and I appreciate the effort and the care that people put into them; they’re like an endless supply of short stories.
A dire e leggere queste cose mi sento un vecchio banfone, ma è vero: con i social abbiamo perso l’aspetto “manifatturiero” del web, il fatto che ogni pagina potesse avere la sua formattazione e ogni sito personale la sua veste grafica. La forte volontà di accentramento di ogni azienda dietro ciascun social network ha fatto scopa con la sempre minore voglia delle persone di fare uno sforzo, anche piccolissimo, per mettersi in gioco un po’ di più.
E chiaramente a chi ha ancora voglia di farlo, oltre l’applauso di Kari, va anche il mio.