MacBook con USB-C, morta-C-tua 🔪
Da qualche mese mi è arrivato il computer aziendale nuovo. Voi mi direte, beh, che novità è mai questa? E invece io vi dirò che non solo è un evento non banale perché mica è così scontato che un’azienda dia ai dipendenti l’equipaggiamento, ma tutto questo è ancora più pregno di significato perché il mio laptop aziendale è un MacBook Pro di nuova generazione (per intenderci, quelli colorati Space Gray). Oltre al colore bellissimo e a tutte le considerazioni estetiche che possiamo fare in libertà, questo MacBook mi ha permesso di provare su strada la scelta di Apple di sostituire l’attacco MagSafe con uno slot USB Type-C a cui ovviamente è associato un nuovo tipo di caricabatteria.
Qualche settimana fa dall’alto del mio metro e settanta quasi metro e ottanta mi sono guardato (lo so che non si dice) il mio laptop e il mio caricabatteria e ho deciso di stilare una lista dei pregi e dei difetti di questo nuovo caricabatteria USB-C.
Questi i pregi:
- È comodo avere un caricabatteria USB-C in più. Avendo anche uno smartphone Android con attacco USB-C (il mio caro Nexus 6P), posso ricaricarci sia il computer che il cellulare.
E basta.
Veniamo ai difetti:
- Ancora un altro tipo di alimentatore? Ormai comincio a credere che Apple abbia una politica di obsolescenza programmata specifica per gli alimentatori, una cosa sadica per cui se ti si rompe l’alimentatore del tuo MacBook di quasi dieci anni fa ormai sei nelle piste e ti conviene votarti a Satana (o Santana, dipende se hai bisogno anche di un assolo) e prostituirti per comprare direttamente un portatile nuovo1. Perché ricordiamo che nei vecchi MacBook c’era un MagSafe, che è stato poi cambiato in favore di un altro attacco. E ora abbiamo questo bellissimo connettore USB-C, così diverso da quello che c’era prima che viene quasi da chiedere ad Apple se si sta divertendo.
- Non vorrei mai inciampare in un cavo teso attaccato al mio nuovo MacBook – perché mentre con i modelli precedenti ho sempre potuto fare il casino che volevo, tanto l’alimentatore in caso di inciampo si staccava da solo preservando il portatile da cadute fortunosamente accidentali e il sottoscritto da bestemmie assolutamente intenzionali, con questo mi porto appresso tutto, e le profanità che prima erano solo paventate hanno una probabilità elevatissima di tramutarsi in realtà.
- Ammazza che mazza! I cavi USB-C sono mastodontici in spessore rispetto a quelli usati nei MagSafe, il che significa che mentre prima potevamo flettere il nostro cavo di alimentazione (con i rischi che ne derivavano), in questa veste abbiamo un cavo assolutamente più rigido e “importante” come dimensioni. Non è niente di che, ma giacché siamo lamentosi tutto fa brodo.
- Come corollario del punto precedente abbiamo questo: avete presente le bellissime e piccolissime staffe a L che uscivano dal caricabatteria e ci permettevano di arrotolare il cavo? Una trovata di design eccezionale, secondo me, che con questo modello è andata a farsi benedire. Le staffe sono state eliminate, costringendoci a piegare nei modi più fantasiosi il cavo che è troppo spesso per essere arrotolato in quel modo.
- In coda a tutto questo, un difetto fondamentale: se voglio caricare il computer e attaccare un paio di monitor esterni o qualche altro tipo di periferica2 sono condannato a comprare uno di quegli adattatori maledetti che infatti sono stato costretto a prendere, perché è letteralmente impossibile pensare di usare un computer con questa concezione alle spalle senza un adattatore che ci aiuti a rendere compatibile tutto quello che abbiamo avuto finora con un futuro dove tutto quello che abbiamo costruito è diventato obsoleto in nome di una miniaturizzazione che onestamente lascia il tempo che trova. Ma questa sono convinto che sia una storia da raccontare un’altra volta3, come scrisse Michael Ende.
Ti stai solo lamentando
Certo. È vero. Ed è anche vero che in realtà ci sono delle cose positive di Apple che adotta l’USB-C insieme ad altri produttori. Io però sono convinto che questi tratti positivi non siano per niente inerenti l’esperienza utente, che viene solo martirizzata in nome di un ideale di innovazione che finora ha prodotto solo mostri. Allo stesso tempo, guardo gli altri produttori e mi chiedo se veramente quello che abbiamo intenzione di fare è spingerci così tanto a comprare attrezzi che hanno così disperatamente bisogno di altri attrezzi non appena usciti dalla scatola – attrezzi che non abbiamo, e che siamo condannati a comprare subito pena non poter usare più niente del nostro “vecchio repertorio” di penne USB e cavi di rete (per dire).
Apple pensa solo al futuro? Può essere, ma io per trasferire un film da computer all’altro ho dovuto aspettare due giorni per rientrare in possesso del mio adattatore. E questo è il presente.
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Prima che qualcuno di voi sapientoni me lo dica nei commenti, io lo so che alimentatori anche di vecchia generazione si comprano sull’Apple Store online. Ma a parte costare un botto, ho sempre il timore ancestrale di scontrarmi con quello che ogni nerd teme e che infesta ogni suo incubo: l’esaurimento scorte quando hai bisogno di un ricambio. ↩
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Periferica, che termine vecchio. Però mi rievoca bei ricordi, ricordi di un’informatica che a conti fatti non esiste quasi più. ↩
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Volete uno spoiler? Ho ancora il mio vecchio MacBook, continuo a usarlo come laptop personale ed è il computer (specie in questo periodo) tra i miei che uso di più. ↩