L'origine del window switcher
In questi giorni mi sono concesso un po’ di completo relax, e nel relax ho cominciato a smaltire un po’ di arretrati di Pocket, arrivando alla review dell’iPhone X su Daring Fireball. No, non ho comprato un iPhone X, no, non lo farò, ma trovo il modo di scrivere di John veramente scorrevole e stimolante; la chicca che ho trovato a poca distanza dall’inizio è lo Switcher, di cui non sapevo assolutamente nulla.
“Excuse me,” he told us, as he pressed a key combination on his keyboard, his monitor screen instantly changing to a different program. He talked on the phone for a minute or two, occasionally typing, before he finished the conversation and pressed a key combination to switch back to his Thunderscan notes.
Oggi, nel 2018, con un colpo di Alt-Tab
possiamo passare in un secondo dal browser alla suite ufficio, dal terminale all’editor di testo. Possiamo cominciare a scrivere alla nostra fiamma in mezzo secondo. Possiamo far finta di lavorare mentre guardiamo Facebook1.
Andy Hertzfeld ha scritto il primo window switcher per Mac, in un’epoca in cui scrivere questo tipo di applicazioni era veramente, veramente difficile. Personalmente sono molto affezionato al mio Alt-Tab
sin dai primi anni con Linux, e leggere la storia di come è stata concepita questa funzionalità devo dire che è stato emozionante.
A conti fatti, per parecchi nerd come me, Hertzfeld è responsabile di una parte del computing desktop come lo conosciamo oggi. Switcher è stato integrato successivamente in MacOS Classic, continuando ad evolvere fino ad OS X con l’implementazione “attuale”. Nel frattempo anche Windows e Linux hanno implementato i loro window switcher: tutto per via di questa storia, che trovo straordinariamente affascinante.
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Se un mio datore di lavoro presente, passato o futuro dovesse inciampare in questo post, ci tengo a specificare che è solo un esempio dei molti possibili. ↩