RomaJS natalizio, tra Angular su vasta scala e lazy loading
Che meraviglia le festività natalizie, e che c’è di meglio delle festività di Natale se non i meetup prefestivi? Ci si fa gli auguri, tra quei pochi che riescono a presenziare sfuggendo ai parenti, alle cene aziendali, agli eventi dove è del tutto assente il coding, e tra una fetta di pandoro e l’altra1 si parla di cose veramente interessanti. Questo mese abbiamo avuto due talk eccezionali:
- “Angular su progetti da milioni di euro” di Alessandro Avolio,
- “Image loading techniques” di Guido D’Orsi.
Il talk di Alessandro, “Angular su progetti da milioni di euro”, è stato una conferma per alcuni aspetti, illuminante per altri. Mi ha dato spunto su alcune pratiche da introdurre nei prossimi progetti e mi ha chiarito alcuni dubbi che avevo riguardo lo sviluppo agile in consulenza. È molto interessante come il team di cui fa parte Alessandro abbia in qualche modo potuto segregare il proprio dominio applicativo rispetto ai produttori delle API (ovvero gli sviluppatori backend dello stesso team); le domande alla fine hanno fioccato, e gli argomenti delle questioni poste sono stati tra i più disparati: dalla compilazione del bundle al processo agile del team2. Sicuramente è stata anche un’occasione notevole per mettere alla prova un framework di questo tipo su progetti che non siano la solita todo app, ma qualcosa di molto più reale (dove, ahimé, il rischio di farsi male aumenta esponenzialmente).
Guido invece ci ha presentato varie tecniche per gestire il lazy loading delle immagini nel nostro sito. Ancora una volta abbiamo avuto un talk “no-slides”, con live coding e tutto il resto: Guido mi fa impazzire, perché ogni volta che porta un talk del genere fa delle cose assurde, come quando ha scritto un Virtual DOM senza colpo ferire. Anche questo talk è stato pieno di spunti, dato che non solo nella prima parte ci siamo concentrati molto sulle performance di caricamento, ma nella seconda abbiamo anche analizzato tecniche per la produzione di placeholder leggermente più impattanti dal punto di vista delle performance che però siano decisamente più belli a vedersi.