Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Nexus: adesso la famiglia è al completo

Se dovessi dire qualcosa sulla recentissima presentazione di Google (con un misero post, per colpa dell'uragano Sandy) dei nuovi arnesi inclusi nella gamma Nexus, sarebbe che finalmente hanno tolto di mezzo la "keyword" Galaxy dal nome dello smartphone, sganciando così la concezione del telefono per sviluppatori da qualcosa prodotto in casa Samsung. È così infatti: il Nexus 4 - così si chiamerà - viene prodotto da LG, e a parte la fastidiosa serigrafia del brand sul retro è identico, in tutto e per tutto, al "nonno" Galaxy Nexus, eccezion fatta per una parte posteriore ricoperta da vetro, molto più affascinante, se vogliamo, con dei pixel brillanti ma non troppo.

Al di là delle considerazioni puramente estetiche e molto sterili sul nuovo (anzi, uno dei) device di Google, trovo che Google abbia finalmente completato il proprio puzzle aggiungendo due pezzi belli corposi: finalmente i dispositivi Nexus infatti si integrano tra loro, interagiscono, sono interoperabili, grazie ovviamente alla cloud (se così vogliamo chiamarla) dove risiede il proprio account - e comunicano specialmente con il nuovo pupillo di casa Google, il Nexus 10 che, sovente rumoreggiato nelle settimane precedenti, oggi vede la luce, realizzato da Samsung (e non da Asus come per il 7). Con questo passo Google colma il gap che la separava dalla concorrenza, concorrenza che si è vista affannata a riprendere le fila del discorso dopo che, di fatto, il Nexus 7 aveva sconvolto il mercato con la sua user experience a misura di 7 pollici.

Il Nexus 4 dal canto suo difende bene il confronto a livello di feature del dispositivo con il predecessore: sono state migliorate a mio parere un sacco di cose nel form factor, come i bordi dello schermo che adesso consentono  un migliore swipe edge to edge; la maneggevolezza è aumentata, e grazie a queste piccole revisioni alla scocca del dispositivo possiamo rischiare meno di farlo cadere; personalmente, tuttavia, già faccio fatica a rapportarmi con i 4" stile iPhone 5, per così dire, del mio Xperia P, quindi non so veramente se il telefono, nel primo mese di vita in mio possesso, farà brutte cadute o sarà stabile nella mia saldissima e virilissima presa. Il retro, grazie al vetro, potrebbe fare una presa migliore sui polpastrelli, e sostituire più che bene l'antiscivolo del Galaxy Nexus.

Nexus

 

Android 4.2

Oltre i Nexus, come al solito, abbiamo Android 4.2 che porta una serie di sostanziali novità tra cui il supporto all'utenza multipla. Troppo spesso infatti abbiamo sentito parlare degli smartphone e dei tablet come di device fortemente personali, troppo pronti all'uso senza nemmeno una fase di setup e per questo accentrativi in maniera eccessiva di un'esperienza utente legata non al concetto di utenza singola, ma al device in un certo qual modo. Ebbene Android finalmente si discosta dal modello monoutenza facendo mangiare polvere alla concorrenza, integrando un menù per la scelta dell'utente e numerosi accorgimenti per "spersonalizzare" il device e trasferire tutto questo sul concetto di account, come accade tutt'ora negli OS dall'altra parte della barricata, nel mondo di chi col computer produce.

Ad ogni versione di Android Google, oltretutto, integra qualcosa proveniente dal progetto CyanogenMod. Ne ho parlato al Linux Day qualche giorno fa, di come questo fantastico progetto di fatto sia la linfa vitale downstream di Android, una fucina di idee che piano piano vengono integrate all'interno del progetto principale con un processo molto caratterizzante; qualche mese fa, in occasione del Google I/O, avevo elogiato il modello del processo software open source alla base di Android. Anche in questa occasione possiamo vedere come il menù dell'amministrazione energetica integrato nelle notifiche sia qualcosa di fortemente improntato sui fantasmi del passato di altre ROM, ed integrato in maniera molto più funzionale. Non c'è niente da fare: i designer di Android non finiscono mai di stupirmi.

Oltre questo, anche le notifiche espanse con tanto di bottoni erano qualcosa di già visto, stavolta non credo proprio in CyanogenMod quanto in qualche altro progetto. La camera sferica, invece, è qualcosa a cui, per quanto possa essere meravigliosa, fatico a trovare un senso vero; ma forse, alla fin fine, dovrò aspettare di avere il mio Android 4.2 tra le mani per vedere che uso ne farò.

Tastiera: Swype demolita dall'effetto Instagram

Non spenderò più di tante parole per questo punto, ma gli sviluppatori di Swype si sono appena presi un bello "swipe", in faccia. Google ha infatti integrato in Android 4.2 quello che loro chiamano Gesture Typing, ossia la scrittura attraverso lo scorrimento del dito sul monitor, cosa che la popolare tastiera alternativa faceva molto bene. A causa però della poca differenziazione del proprio business model, a causa del cosiddetto "effetto Instagram" l'applicazione è stata appena mandata in pezzi da Google che ha deciso di integrare tutto quello nella propria tastiera, sulla quale (già da Android 4.1) sta puntando molto, mirando a ridurre il gap con le tastiere - ottime, devo riconoscerlo - di Windows Phone e, anticipandolo sul tempo, di Blackberry 10.

7 o 10, questo è il dilemma

Orbene, dato che abbiamo una famigliola di prodotti Nexus piuttosto fornita e finalmente possiamo permetterci di scegliere il "polliciaggio" che più ci aggrada per il nostro tablet, non resta che scegliere tra Nexus 7 o Nexus 10. Personalmente, continuo a preferire il Nexus 7 dato che trovo i 10 pollici solo una moda, eccessivamente grandi persino per prendere appunti - e pensando a questo mi viene in mente la mia Moleskine, decisamente migliore per gli appunti di qualsiasi tablet, e decisamente più piccola di 10 pollici.

Nonostante tutto però, capisco chi possa sentire l'esigenza di appuntarsi le cose su un televisore portatile (perché, diciamocelo, la taglia è quella) ed effettivamente se vogliamo stare larghi come su un quaderno classico - che io a scuola non usavo - magari in quel caso le misure contano, anche se alla fin fine le dimensioni dello spazio non sono molto importanti, quanto come lo si usa.

Mi aspetto commenti sulla metafora oltremodo lubrica e pornografica immediatamente.

Niente spettacolo

Purtroppo l'uragano Sandy ci ha impedito di osservare Hugo Barra che si esibiva sul palco con la sua solita simpatia, e me ne dispiaccio, perché effettivamente adoro il suo modo di presentare: per fortuna abbiamo il video di The Verge che ci regala uno spaccato di come gli ingegneri Google percepiscono questa nuova release di Android. Questa assenza ha pregiudicato qualcosa? Effettivamente a sentire i feedback ormai la Apple ha fatto scuola, e mi sono sentito dire che il post sul blog di Google è stato squallido (vero), e che comunque potevano optare per un evento a porte chiuse, magari un hangout on air. Mica male come proposta, anche se non so quanto sia attuabile con la tempesta che c'è lì fuori.

Easter egg

Andate in fondo al tipico What's New e passate il cursore del mouse sul logo di Android.

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