Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Fedora 13 Alpha, qualche impressione.

Stavate pensando che mi fossi dimenticato del mio piccolo cantuccio eh? Invece no, anche se scrivo per altri torno comunque al mio vecchio blog per condividere pareri che magari da altre parti non potrei scrivere, pensieri poco, ehm... ortodossi.

E dunque, stamattina mi sono armato di santa pazienza e visto che Matteo stava scaricando l'ultima prematura del Fedora Project, ho deciso di affiancarlo e raccogliere qualche impressione insieme a lui sulla nuova versione della distribuzione Linux più amata/odiata dagli italiani: è infatti vero che da una parte trovo gente che mi dice che Fedora spacca, mentre altri mi dicono che farebbe venire la diarrea ad uno stitico.

Ordunque, mi attrezzo, scarico l'immagine LiveDVD, la passo su una penna USB che ho afferrato al volo, inserisco nella porta del PC fisso e mi ritrovo nel GRUB costruito artatamente da Unetbootin, software di cui ho già parlato il quale permette di generare una pendrive bootabile da ISO di CD o DVD. Ed in men che non si dica mi trovo a dialogare con un muro, infatti il monitor mi recita un "unable to find the root device". Ah vabbeh.

Non mi perdo d'animo, so che Unetbootin ha qualche piccolo problemino di questo genere, infilo un DVD vergine e lo defloro con la ISO appena scaricata; il sistema dunque parte impeccabilmente, portandomi fino alla schermata di login.

Scegliere il linguaggio e premere Login

Così recita una scritta, ma gli sviluppatori di Fedora secondo me dovrebbero scriverci Lasciate ogni speranza o voi ch'intrate; di tutto ciò però parleremo tra un attimo: scelgo la lingua italiana, premo Login, vengo catapultato in un login automatico mai effettuato. Riavvio. Clicko login senza scegliere la lingua: bam, sono dentro GNOME.

Non funzionaaaaaaaaahhhh!!!

Orbene, mi do a una selvaggia installazione, dato che il sistema che gira da DVD è un pochino lento: e qui trovo il primo punto positivo: Anaconda, il pluripremiato installer di Red Hat, si dimostra come sempre all'altezza della situazione mostrandosi in una veste ridefinita, corretta e migliorata. Mi chiede quello che gli serve sapere, posso rispondere in qualche click, l'interfaccia non è dispersiva; entro pochi minuti, quasi come fosse un avanti-avanti-fine, mi trovo con il sistema installato sull'hard disk e un grazioso balloon mi consiglia di riavviare per effettuare le ultime modifiche, cosa che non tardo a fare.

Al primo boot il sistema si dimostra pachidermico, esattamente come lo era il suo DVD, cosa che verrà affievolita molto di poco ai boot successivi: sequenza di boot bocciata, come detto in precedenza da Matteo il quale si è lamentato della lentezza della partenza anche sul suo Samsung NC10. E allora andiamo ad esplorare un po' questa nuova Fedora: novità visibili poche, fa mostra di sè GNOME 2.29, come del resto anche in Ubuntu Lucid, e si può osservare una configurazione di Compiz piuttosto bislacca a mio parere: lo abilito, i menù non vengono ombreggiati, e nemmeno i pannelli. Poi, comincio a giocarci un po'. E inorridisco: quando muovo il cubo, tutto diviene scuro e non vedo nulla, salvo poi tornare all'illuminazione originale quando il cubo smette di muoversi. Le finestre wobblano lentamente e scattosamente: su Ubuntu e Arch non era mai successo, ad esempio, e dire che sul mio fisso sono mesi che faccio un uso massiccio di Compiz anche con la scheda video che mi ritrovo, la quale mi permette comunque di utilizzare gran parte degli effetti grafici senza dar prova di uno sforzo evidente. Perplessità a palate.

Infine, come a voler dare il colpo definitivo, apro Shotwell, incluso di default. Ottima mossa questa, io amo quel software. Ma non parte. Come GNote. Crash su crash; ho capito che è un'alpha, ma cavolo :D

Scoraggiato, provo ad aggiornare. No. Pup e Pirut, i due gestori di pacchetti e aggiornamenti, la coppia di gemelli figli del Male. Quasi più irritanti di PincoPanco e PancoPinco, proprio perchè di una lentezza esasperante: dopo un'ora che il sistema è lì a ravanare, mi stufo. Spengo il PC. Non ci siamo, è rimandato a Settembre.

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