Mockup irrealizzabile da un sogno fantastico.
L'altra sera, in preda al torpore, mi sono addormentato. E mentre dormivo, ho fatto un sogno, un sogno splendido.
Ho sognato un programmatore, seduto, davanti ad un PC con GNOME. Ed Empathy. Il programmatore digitava, digitava, digitava, passando dalla finestra di chat all'editor di testo; all'improvviso, "ti condivido il mio desktop così lo vedi" e l'altro: "aspè che Kopete è un po' lentino con la condivisione desktop". Essì, perchè nel sogno anche Kopete era basato su Telepathy. Così come erano basati su Telepathy tutti i servizi di comunicazione tra applicazioni di entrambi gli ambienti desktop. Telepathy riusciva quindi ad interfacciarsi, a fare da mediatore tra gli eterni rivali GNOME e KDE.
Keep dreamin'! Lo so che non c'entra una fava :D
Improvvisamente, oltre a condividere il desktop, il programmatore scriveva in contemporanea con l'interlocutore, un altro programmatore magari, e collaboravano allo stesso file, l'uno da Gedit, l'altro da Kate, come se nulla fosse.
E altrettanto improvvisamente: "oh, senti questa canzone che spacca". Una richiesta di stream audio. E uno sentiva la musica dell'altro; il tutto tramite pochi click, perchè chi gestiva le connessioni tra i programmi e i protocolli era sempre Telepathy.
In un baleno i due condividevano file, informazioni, righe di testo, il tutto a prescindere dall'ambiente. Bastava solo che Telepathy fosse attivo, e l'applicazione programmata per interagire.
Non sarebbe fantastico se i programmatori di entrambi i Desktop Environment maggiori mettessero in piedi queste funzionalità? Non ci vorrebbe poi molto, in fondo; manca solo una divisione di persone dedicate a questo, e la voglia di fare.
Ma purtroppo, ultimamente, la voglia di fare è piuttosto poca, e manca la manodopera virtuale per fare qualunque cosa, anche un bottoncino piccolo. Sarebbe troppo bello, se Telepathy interagisse in questa maniera con le applicazioni del nostro desktop.
Non ci sarebbe più bisogno di molti servizi, perchè diventerebbero, almeno per gli utenti GNOME e KDE, obsoleti; e le altre apps avrebbero tutto il vantaggio ad integrare features del genere, adeguandosi al framework Telepathy. In questa maniera la tecnologia diverrebbe di nuovo ausiliaria per l'uomo, e non più fonte di frustrazione. Programmi che interagiscono. Da ambiente ad ambiente. Senza razzismo, senza distinzione di librerie.
Ma chissà quando ci arriveremo.
Se ci arriveremo.