Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

FreeBSD: roba forte!

Non c'è molto da dire sul prologo della storia: un po' di giorni fa, preso dalla voglia di provare qualcosa di nuovo, ho formattato l'intero hard drive da quaranta gigabyte per inserire poi nel lettore il CD 1 di FreeBSD.

L'installazione di FreeBSD mi era stata riferita come particolarmente ostica da alcune persone di Cosenza conosciute all'OpenMind, così mi sono detto:

Se riesco con BSD, posso installare tutto!

Una volta cominciata quindi l'installazione, mi sono messo seduto e ho cominciato a premere in modo convulso sulla tastiera. È andato tutto bene, per fortuna, finchè non sono arrivato al partizionamento. :|

L'installer infatti mi fa:

Vabeh, dobbiamo creare la partizione FreeBSD.

Gli ho risposto quindi in tono pacato:

Puoi anche spazzare via l'intero disco, non c'è problema.

Al che mi sono trovato davanti ad una domanda che non mi sarei mai aspettato: mi chiedeva di creare delle sotto-partizioni (o qualcosa di simile), al che ho cominciato ad andare nel panico, e ad accorgermi della prima differenza da Linux:

La nomenclatura delle periferiche è completamente diversa: eth0, hda1... scordatevi tutto ciò.

Per ben tre volte ho provato a creare queste sotto-partizioni manualmente, ma all'inizio del controllo di queste ultime, mi si diceva che ne mancava sempre qualcuna. Al che ho mandato gentilmente a quel paese l'installer, e ho usato l'opzione per l'auto-partizionamento.

Risolta questa ultima bega (sia benedetto chi ha inventato l'automazione), l'installazione è cominciata.

È anche finita. E velocemente anche :D

Attraverso delle domande esaustive, l'installer mi ha chiesto cosa volevo fare con il mio sistema, e se volevo servizi aggiuntivi da attivare all'avvio. Mi ha fatto inoltre scegliere cosa attivare al boot e cosa no, da un nutrito elenco: è per questo che ho soprannominato l'installer di BSD Alfred il Maggiordomo.

Tutto ciò è avvenuto verso le tre e mezza del pomeriggio; subito ho eseguito un reboot, dopo aver impostato la password di root, e mi sono loggato come root nel mio sistema BSD nuovo di zecca.

Beh, non sono stato affatto intimorito dalla TTY, anzi, sono stato felice di passarci qualche ora (e anche di più) assieme, è sempre un'ottima persona con cui parlare. Soprattutto perchè fa sempre quel che le dici, senza ribattere, a meno che non sia del tutto impossibile ciò che le si chiede. A questo punto ho tentato di usare l'ottimo tool di BSD per installare pacchetti, di nome pkg_add (la fantasia regna in BSD eh...), e mi sono trovato davanti a dei mistici errori.

Il giorno dopo, dalle tre e mezza del giorno prima che erano, mi sono riloggato in Arch e ho visto come si usa pkg_add. Imprecando ho visto che bastava solo aggiungere l'opzione -r per far prelevare l'ultima versione del pacchetto dai repository, senza preoccuparsi di specificare il nome per intero.

Successivamente sono andato in crisi: gnome in BSD non esiste come package, bensì è chiamato gnome2. Anche questo per scoprirlo due ore.

Qualche ora dopo, tornando, mi sono accorto che il mio bel Desktop Environment era finalmente installato. Ho così cominciato a smanettarci un po' su: innanzi tutto ho smesso di usare su e ho piazzato al suo posto sudo, il quale per essere configurato ha fatto un po' di bizze, in quanto /etc/sudoers era vuoto, ed era sostituito da /etc/sudoers.tmp o qualcosa del genere; arrangiandomi con pochissime conoscenze di vi, e visudo, ho dunque aggiunto il mio user alla lista, e ho avviato subito dopo GDM, loggandomi come blaster per via grafica.

Ho notato che il mouse era stranamente lento. Gli ho dato una bella accelerata, come piace a noi Linuxiani :D

Ho cominciato ad installare un po' di pacchetti, poi con Firefox ho navigato un po'. L'esperienza di utilizzo è stata quindi decisamente positiva: nei ports c'è qualunque cosa, e anche nei repository i precompilati non mancano.

Sono ritornato ad Arch però perchè usando BSD ho potuto verificare come effettivamente non sia un sistema che punta all'usabilità; durante l'utilizzo si può vedere come BSD sia un sistema dedicato principalmente all'utilizzo server: se ci si logga da root, su tutte le altre TTY viene mandato un alert che avvisa di un login da root. Il wizard iniziale che chiede quali servizi attivare al boot permette di avere poi un sistema più sicuro, dato che non si hanno porte aperte se non quelle desiderate.

Sicuramente ottima, ma per l'utenza desktop è molto meglio Linux: le applicazioni proliferano, anche se BSD ha un layer di compatibilità con esse, e c'è molto più supporto. Devo tuttavia spezzare una lancia a favore del sito di BSD: è pieno di guide che spiegano nel dettaglio ogni cosa; a BSD manca però la competenza e il supporto da parte di una community come quella Linux. Si può dire che Linux oggi è quello che è proprio grazie a noi utenti.

Tuttavia, come ho già detto prima, userei BSD senza esitazione sul mio server: mi è sembrato un ottimo sistema, anche se non mi ha coccolato come sono coccolato da Linux.

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