Novello arciere
Ebbene si, ormai lo sapranno quasi tutti i lettori, ma voglio rengerlo pubblico lo stesso: sto usando stabilmente dall'installazione Arch Linux.
Che cosa trovo di brutto? Cosa trovo di bello? Facile: di brutto nulla, di bello tutto; innanzi tutto devo dire che sono rimasto affascinato dalla modularità del sistema non appena installato: Pacman è il secondo gestore di pacchetti più interessante e funzionale della mia vita (APT è il primo), e anche il suo figliozzo Yaourt non è male. Devo dire che il primo impatto con la distribuzione mi ha spaventato un tantino, ma forse sono stato idiota io ad installare solo la categoria "base" dei pacchetti... ma alla fine di tutto il sistema era molto pulito: talmente pulito da mostrarmisi nudo come mamma l'ha fatto. E cioè boot testuale e tty :D
Il giorno dopo, non appena tornato da scuola, ho installato X (mezz'ora per configurarlo bene...) e gnome, che in Arch è splittato in due pacchetti: gnome e gnome-extra; una volta fatto ciò, AAARGGH! Font senza antialiasing, ovviamente: e giù di terminale, pacman e yaourt per rimediare. Ovviamente Sans rende da schifo su Arch che non patcha nulla (cosa che amo), così installo i Liberation e... paradiso: antialiasing ai massimi livelli e resa da paura. Poi è il turno del mount automatico: ci metto un po' per capire che oltre ad installare e aggiungere ai daemons hal, fam e compagnia bella, devo rivedere i gruppi di cui faccio parte e aggiungere il mio utente ai gruppi optical e removable (mi pare fossero questi). Infine mi occupo della parte audio/video: installo codec a rotta di collo e finalmente posso dichiarare di avere una box usabile. Mi sto divertendo molto con Arch, e spero che chi prende spunto da questo post provi altrettanto: adesso me ne scappo a provare il kernel 2.6.23, che è entrato in core oggi.