Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

First – ovvero Google, i Nexus e il bue che dice cornuto all'asino

Ho sempre creduto nell’operato di Google, non tanto in quanto realtà industriale ma in quanto coacervo di progetti innovativi.

John Gruber, sul suo Daring Fireball:

Google then-VP of engineering Vic Gundotra devoted his 2010 I/O keynote to ripping into the iPhone and iPad, pedal to the metal on “open beats closed” and how an ecosystem of over 60 different Android devices (a drop in the pond compared to today) was winning, saving the world from a future where “one man, one company, one device” controls mobile.

Purtroppo, l’unico desiderio di Google sembra ormai quello non di fornire una soluzione il più possibile aperta a quelle che sono le necessità degli utenti, rendendo oltretutto la cosa profittevole, ma semplicemente sostituire a quello che addita come cattivo un altro cattivo, ossia sé stessa.

Questi ultimi Nexus non mi hanno convinto nemmeno un po’, è vero. Ma a convincermi ancora meno è una strategia in cui non mi vedo più preso di mira in quanto “smanettone”, mentre vedo prese di mira categorie di cosumatori a cui Google non ha da dare niente, i quali non hanno la minima voglia di cambiare. E forse, se queste sono le carte sul tavolo, fanno pure bene.

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