Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

Marketing del contesto

Negli anni che stiamo vivendo, ci sono stati dei cambiamenti a livello di marketing "delle cose" (quindi meccaniche generali) che mi hanno fatto riflettere abbastanza. Abbiamo attraversato infatti un periodo di transizione in cui il software, i bit, venivano venduti in maniera variabile, mentre nell'ultima finestra temporale, di circa un paio d'anni, ormai chiunque voglia offrire un prodotto è obbligato a farlo secondo alcuni canoni impostisi prima con l'avvento di alcune tecnologie "onnicomprensive", successivamente con prodotti che hanno compenetrato l'ambito fatto di ossa e carne, ossia il reale, portando i bit ad assumere un'importanza prevalente rispetto a tante, tantissime altre cose.

Di cosa sto parlando? Sto parlando di marketing del contesto. Come primo esempio possiamo prendere le Google Apps: dalla nascita di GMail, Google ha cominciato ad offrire all'utente non più un prodotto, ma un pool di prodotti fortemente concatenati in un contesto. E parliamo sempre di bit eh. Come secondo esempio, possiamo indicare Apple in funzione di una delle compagnie che maggiormente hanno contribuito a portare nell'ambito "reale", di oggetti di ferro e plastica, quello che ormai eravamo quasi assuefatti a veder succedere coi bit.

context marketing

Ovviamente ci sono tantissimi altri esempi, ma diciamo che questi due sono facilmente comprensibili e lampanti: iTunes, l'iPod e dopo l'iPhone con anche iCloud sono una piattaforma che integra e collega in maniera quasi (?) inscindibile i dispositivi, racchiudendo l'utente in un contesto dove gli basta allungare una mano per far dialogare dispositivi e tecnologie. Stessa cosa per il contesto offerto da Google: prima GMail, dopodiché Reader, Calendar, e tutte le Google Apps, fino ad arrivare ad Android e Google Music.

Ormai l'offerta di un contesto è imprescindibile per chiunque voglia anche solo pensare di sopravvivere nel medio/lungo periodo, con risultati impressionanti: bisogna trovare il modo infatti di proporre in maniera creativa il proprio panorama di prodotti, oppure "se non puoi combatterli alleati con loro" - ossia integrare la propria applicazione, il frutto del proprio lavoro in un ecosistema di largo uso in mano a milioni di persone, così che possano raggiungere il programma che ho scritto, ad esempio, io, con la stessa facilità con cui raggiungono le applicazioni integrate in maniera predefinita nel proprio contesto "nativo".

Abbiamo quindi questo nuovo modo di ragionare nel proporre prodotti - soprattutto nel campo dell'innovazione: la tendenza ad integrarsi od offrire un proprio contesto, in modo da risultare fascinevoli via via sempre di più, e costruirsi una userbase. Tante startup e tanti software stanno affrontando la sfida: Rovio ha proposto adesso un libro di cucina (digitale) basato sul contesto ormai popolare costruito da Angry Birds e Bad Piggies, mentre addirittura in ambito Linux (desktop) c'è chi cerca di seguire la scia integrando infrastrutture cloud all'interno degli ambienti di lavoro. Casi come Canonical con Ubuntu One e GNOME che includerà OwnCloud ne sono una prova quantomai palese.

Image courtesy of Will Lion

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