Alessio Biancalana Grab The Blaster di Alessio Biancalana

L'acquisto del netbook, e peripezie seguenti.

Ebbene si, come ho già anticipato alla fine ce l'ho fatta; e non è nemmeno stato così semplice come si può pensare. Narrerò ordunque le vicende che hanno seguito la mole di bestemmie tirate al vedere che il netbook che volevo, e che ora ho tra le mani, era andato esaurito.

La mattina del giorno dopo mi sono alzato, sbadigliante, e in preda alo sconforto più totale ho visto che nella mia casella mail non c'era traccia del messaggio di posta che più desideravo ricevere, ovvero "complimenti, il netbook è di nuovo disponibile, dacce li sordi che te damo er malloppo!". Dunque, quasi in lacrime, con solo la forza dell'abitudine che mi guidava, ho iniziato a fare il solito refresh compulsivo sulla pagina dello store online; nemmeno il tempo di iniziare a tormentare il povero server bersaglio della mia malsana idea, che subito lo stupore è traboccato dai miei occhi: era là, bello, rosso, piccolo, disponibile.

È stato più forte di me: in preda all'impeto di felicità ho inserito i buoni che mi consentivano di avere un corposissimo sconto, uno sconto obeso, ed ho portato a termine la mia ordinazione. Dpodichè mi sono diretto all'università, convinto che il mio ordine fosse andato a buon fine e non ci fossero state complicazioni.

Ma. Anche qua c'è un ma.

Ma, una volta tornato a casa dalle lezioni, per puro sfizio ho deciso di controllare come andavano le cose in quel del sito di MediaWorld, e lì sono rimasto terrorizzato, mentre il mio sorriso si tramutava nell'Urlo di Munch. La pagina web relativa al mio ordine riportava infatti un prezzo di duecento euro superiore a quello effettivo, e ho potuto notare con disappunto che duecento euro di buono erano evaporati magicamente. Al che, ho cominciato a tempestare di telefonate l'assistenza, la quale ovviamente non ha risposto, talvolta attaccandomi in faccia il telefono, talvolta mettendo una musichetta di attesa snervante e dicendomi, dopo dieci minuti, "la tua chiamata è stata importantissima, grazie". Ma grazie de che?

Suvvia, andiamo allora a controllare la mail, mi sono detto. Essì che il mio ordine era stato completato e mi era stata mandata una mail riepilogativa, giusta, che dimostrava il mio aver ragione. Ordunque, più convinto di prima, ho ricominciato a mandare porchi e a chiamare quel numero diabolico, a risentirmi seimila volte la musichetta, a beccarmi telefoni in faccia senza risposta alcuna.

Infine, la mattina dopo, alle dodici e qualcosa circa, il telefono ha squillato. A lungo. E un'operatrice dal tono calmo ha dato retta al mio delirio isterico. Ha consultato un po' il suo programma malvagio, lo specchio delle brame e cose così, e infine mi ha riferito di non preoccuparmi, che era sbagliato il sito. Meno male, perchè circa tre ore dopo avevo il corriere alla porta.

Dunque, il pagamento è andato, e io sono rientrato alla base con il piccolino in braccio che dormiva beato. Lo spacchettamento di tutto è stato alquanto faticoso in quanto il corriere aveva mummificato il mio netbook ben bene, ed ho dovuto faticare sette camicie per togliere nastro adesivo e quant'altro. Infine, si è presentato a me, in tutta la sua eleganza, bello rosso :mrgreen:

Guardatelo, già con le prime ditate :P

Inutile dire che Windows XP sul piccolo bestione è durato veramente poco, la partizione NTFS è stata subito data alle fiamme e le sue ceneri in pasto al buco nero: in poco tempo era pronta la partizione EXT3, e la swap, per installare solo in prova Ubuntu. Il boot dall'USB è stato relativamente rapido, e il sistema ha riconosciuto correttamente tutte le componenti hardware, compresa la scheda wifi i cui driver erano tranquillamente installabili tramite Jockey, il gestore di hardware proprietario. Una volta installato il sitema si è comportato benissimo, sospendendo, ibernando, facendo qualsiasi cosa gli chiedessi in tempo relativamente breve: la CPU Intel Atom N280 si è rivelata parecchio reattiva. ;)

Subito dopo, ho spento il dispositivo e l'ho esplorato in cerca del tastino di disattivazione del wifi, che si è rivelato un interruttore dal funzionamento bieco e ingannevole, dato che si muove in stile tasto di accensione del Nintendo DS, quindi non c'è una "posizione acceso" e una "posizione spento".

Appena è arrivata l'ispirazione, infine, ho preparato una USB bootabile con dentro Arch Linux e mi sono apprestato ad installare il tutto sull'hard disk; peccato che, inaspettatamente, la scheda ethernet (o il router) sia sia rifiutata di assumere sul momento un indirizzo ip, impedendomi di scaricare i pacchetti dalla rete. Pessimismo e fastidio, provo un dhcpcd ma niente. Ripetutamente. Nessun segno di vita dal router. A quel punto mi sono spazientito: ho deciso di usare tutti i miei superpoteri per spuntarla sull'ostico netbook che, a quanto pare, non voleva lasciarsi archizzare.

Dunque mi sono armato di chiavetta bootabile con Ubuntu, e l'ho dotata immantinente di una copia funzionante di Pacman. In seguito ho montato la partizione bersaglio e tramite il Pacman appena impiantato ho installato tutto l'ambiente base Arch nella mia futura root, tramite l'opzione apposita per installare tutti i pacchetti in una root differente da quella d'origine; dunque, ho eseguito tutti i passaggi per un buon chroot, e mi sono proiettato nella mia nuova root: così facendo ho avuto accesso a tutto l'ambiente ed ho potuto terminare la configurazione del sistema come volevo, senza ostacoli. E con la ethernet funzionante :D

Dopo tutto ciò, ho eseguito un reboot ed ho installato, finalmente in una Arch dotata di ethernet funzionante (e non so perchè la scheda di rete non abbia funzionato prima), tutti i pacchetti relativi a GNOME e ad Xorg. Ordunque, è stato il turno della scheda wifi. Dato che è una Broadcom BCM4312, mi è bastato installare i driver broadcom-wl da AUR e blacklistare il modulo b43 che veniva caricato in maniera automatica, e causava parecchi conflitti. Tutto perfetto, tutto semplice, tutto leggero ;)

Come ultimo tocco, ho voluto utilizzare DockBarX come consigliato dal buon telperion tempo fa, per un semplice motivo: su un monitor così, anche se effettivamente ci si trova bene, ogni pixel conquistato è prezioso. Indi, non occorre precisare che DockBarX rappresenta un'ottima soluzione al posto dell'ingombrante e poco funzionale taskbar di GNOME.

L'impatto generale è stato mitico: questo affarino risponde perfettamente ai miei input e alle mie esigenze, i suoi primi giorni in università sono stati il rodaggio, che è stato superato a pieni voti: schermo piccolo ma non troppo, calore prossimo allo zero e una batteria che, se si calibra bene l'utilizzo in confronto alla modalità standby, può risultare anche pressochè infinita; Anfìone è in piedi senza alimentatore da stamattina e adesso segna flag rossa per la batteria, anche se mancano ancora buoni venti minuti alla scarica.

La tastiera, non lo avrei mai creduto, è comodissima al contrario di parecchi netbook che avevo provato, e questo è un dato interessante, dato che finora è il primo computer della categoria che incontro che sa fornirmi una comodità simile mentre scrivo. Ci tengo a notificare che l'impatto peggiore l'ho avuto con gli Asus, ma forse è solo questione di abitudine :P

Insomma, sono contentissimo dell'acquisto, bella cosa, ottimo utilizzo, grandi performance (per modo di dire) con un piccolo cuoricino. Dieci più.

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